Ammontano a 43 miliardi di euro i Fondi per la coesione che arriveranno in Italia tra il 2015 e il 2020 a fronte del nuovo accordo siglato dopo sei mesi di negoziato tra l’UE e il nostro Paese per un uso strategico dei fondi strutturali e di investimento comunitari. Più in particolare si tratta dell’accordo di partenariato per l’utilizzo dei Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE), che in Italia sono:
- il Fondo europeo di sviluppo regionale;
- il Fondo sociale europeo;
- il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
- il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
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Le risorse potrebbero essere utilizzate per finanziare progetti innovativi in tema di Smart City e Smart Community e nel dettaglio lo stanziamento è stato così suddiviso:
- 32,2 miliardi di euro per le politiche di coesione;
- 10,4 miliardi di euro per lo sviluppo rurale;
- 537 milioni circa per gli affari marittimi e la pesca.
Obiettivi tematici
Il partenariato individua alcuni “Obiettivi tematici”:
- rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione;
- migliorare l’accesso alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, nonché l’impiego e la qualità delle medesime ;
- promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo e del settore della pesca e dell’acquacoltura;
- sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
- promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
- preservare e tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse;
- promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete;
- promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori;
- promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione;
- investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l’apprendimento permanente ;
- rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un’amministrazione pubblica.
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Piano di rafforzamento amministrativo
L’UE si riserva però di effettuare dei controlli procedurali, prima di inviare i fondi all’Italia, per via della nostra scarsa capacità amministrativa, della mancanza di strategie per l’Agenda Digitale nazionale e della bassa competitività delle aziende nostrane. Per questo il Governo si è impegnato a presentare per ciascun Piano operativo regionale (Por) e nazionale (Pon) uno specifico Piano di rafforzamento amministrativo (Pra).