Tratto dallo speciale:

Canone RAI: Riforma nella Legge di Stabilità 2015

di Noemi Ricci

Pubblicato 12 Novembre 2014
Aggiornato 19 Novembre 2014 09:53

logo PMI+ logo PMI+
Arriverà probabilmente con la Legge di Stabilità 2015 la riforma del canone RAI: ecco le tempistiche, mentre si aspetta il via libera del premier Renzi.

Tra le misure contenute nella Legge di Stabilità 2015 potrebbe essere inserita anche la riforma del canone RAI e ora il testo che introduce modifiche sul fronte dell’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive è in attesa di ricevere il via libera del premier Matteo Renzi.

=> Canone RAI: pronto decreto di riforma

Tempistiche

Il tempo stringe visto che i primi bollettini del canone RAI dovranno essere inviati entro i primi di dicembre. Il nuovo sistema è stato predisposto dal Sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, con lo scopo principale di combattere l’evasione fiscale, oggi a quota 27%, ma anche di ridurre la tassa in base alla capacità di spesa dei contribuenti. Renzi dovrà valutare alcune possibili opzioni tra le quali quella che prevede di tassare il possesso di dispositivi capaci di ricevere il segnale televisivo o radiofonico, eliminando il concetto di canone. Una possibilità potrebbe essere anche quella di rimandare ogni decisione sulla riforma del canone RAI, visti gli stringenti impegni di Renzi sul fronte europeo. La riforma complessiva della RAI sarà invece affidata al Parlamento.

=> Canone RAI: proposte di Riforma a confronto

Emendamento o DL?

Ancora non è chiaro se la misura verrà inserita come emendamento alla Legge di Stabilità o come Decreto Legge a parte (che però prevederebbe tempi più lunghi e l’approvazione anche del Presidente della Repubblica). Commentando il lavoro che è necessario svolgere sul canone RAI, Renzi ha dichiarato:

«Abbiamo bisogno di un lavoro serio sulla RAI. Chiedo ai capigruppo, studiando le formule, di formare un piccolo gruppo di persone che nelle prossime settimane con il Sottosegretario Giacomelli possano arrivare a una proposta e decidere quale il futuro del servizio pubblico nei prossimi anni».