Per i Comuni italiani che non sono riusciti a deliberare le aliquote TARI entro la scadenza del 30 settembre è allo studio del Governo una proroga. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, in occasione del question time alla Commissione Finanze della Camera.
Termini tributi locali
In teoria, la riapertura dei termini per deliberare potrebbe vedere coinvolti, oltre alla TARI, altri tributi stabiliti a livello comunale, compresa la TASI.
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In generale è previsto che i regolamenti comunali in materia di tributi locali vengano adottati entro il termine fissato per l’approvazione dei bilanci di previsione, ossia entro il 30 settembre per l’anno in corso. Per le delibere TASI i sindaci avevano avuto tempo fino al 10 settembre, ma 600 Comuni non hanno deliberato in tempo e si sono trovati costretti ad accontentarsi dell’aliquota base dell’1 per mille.
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Proroga TARI
Ora però queste realtà potrebbero avere una seconda chance, anche se in realtà l’obiettivo del Governo è di consentire un extra time per la sola TARI. Per imprese e contribuenti la speranza è che non si riaprano i termini per la TASI, costringendoli a mettere nuovamente mano ai calcoli, ma solo per la TARI, i cui conti vengono effettuati direttamente dai Comuni che poi inviano i bollettini di pagamento pre-compilati. Il motivo per cui il Governo pensa ad una proroga per la TARI è che a differenza di quanto avviene per IMU e TASI, per le quali in caso di mancata delibera vengono applicate rispettivamente l’aliquota dell’anno precedente e quella base, per la TARI non esiste una soluzione “paracadute” per i Comuni.
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Riscossione TARI anche senza tariffe
Per questo i circa 650-700 Comuni che non hanno provveduto nei termini a emanare piano finanziario, regolamento e tariffe, provvedimenti essenziali per riscuotere la nuova tassa sui rifiuti, hanno chiesto al Governo di concedere un’ulteriore proroga dei termini. Durante il question time alla Camera, Baretta ha dichiarato che gli uffici ministeriali
«Hanno allo studio una proposta di norma volta a consentire ai Comuni, che non hanno istituito la TARI nel termine del 30 settembre 2014, di procedere comunque alla riscossione della tassa dovuta a fronte del servizio di gestione dei rifiuti che deve essere necessariamente reso».
Il provvedimento che riaprirebbe i termini per le delibere sulla TARI potrebbe arrivare come emendamento alla Legge di Stabilità 2015, o come un nuovo e autonomo intervento normativo d’urgenza.