Il ritardo nei pagamenti dalla Pubblica Amministrazione alle Pmi in Italia è sembre più grave: dilazioni quasi fino a 130 giorni. Lo rileva Fondazione Impresa su un campione di circa 1.200 aziende italiane con meno di 20 addetti. La media dei tempi di pagamento da parte della PA alle imprese private è di 93,4 giorni (+13 rispetto al 2009).
Tale record, già gravissimo, sale a 128,8 giornise il creditore è da una piccola impresa.
Subito dietro le realtà di piccole dimensioni si piazzano quelle dell’Artigianato, che attendono 108,5 giorniprima di incassare i pagamenti.
Seguono le imprese dei Servizi (80,6 giorni) e del Commercio (52,1giorni).
Dal punto di vista territoriale, i maggiori ritardi si registrano nel Sud e Isole, che guidano la classifica con 105 giorni di interminabile attesa, seguiti dal Centro (92,7 giorni), dal Nordovest (87,7 giorni) e dal Nordest (78,8 giorni).
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In questo contesto, a spegnere la flebile speranza del Nordest che solo apparentemente sembra la zona meglio posizionata, emerge il maggior incremento nell’aumento dei ritardi nei pagamenti rispetto al 2009: ben 16,3 giorni.
In pratica, le imprese già vessate dalla crisi economica sono messe ancor più a dura prova proprio dallo Stato, che dovrebbe al contrario rappresentare un’ancora di salvezza per le Pmi italiane, 99% del tessuto imprenditoriale dello Stivale.
Ricordiamo che il Parlamento Europeo e il Consiglio UE hanno approvato la Direttiva 2011/7/UE il 16 febbraio 2011 proprio sul contrasto ai ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali (Gazzetta Ufficiale Europea del 23 febbraio 2011).
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