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Jobs Act: cosa chiedono le Regioni?

di Teresa Barone

Pubblicato 31 Ottobre 2014
Aggiornato 7 Novembre 2014 09:36

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Servizi per l’impiego, CIG e tagli alle Province: le perplessità delle Regioni riguardo le misure previste dalla Legge di Stabilità e dal Jobs Act.

Le Regioni hanno presentato un pacchetto di emendamenti al Jobs Act in occasione dell’audizione in Commissione Lavoro, un insieme di proposte e indicazioni che accolgono e in parte aggiustano il tiro di alcune delle misure contenute nella riforma del lavoro promossa dal Governo Renzi. La delegazione della Conferenza delle Regioni, coordinata da Gianfranco Simoncini (assessore al Lavoro della Regione Toscana), ha in primis richiesto il superamento della cassa integrazione in deroga giudicato come  «un elemento di forte ingiustizia tra lavoratori».

=> Riforma Lavoro: il nuovo Jobs Act

Tagli alle Province

A destare preoccupazione tra le amministrazioni regionali è l’ipotesi di taglio dei fondi destinati alle Province annunciato dalla Legge di Stabilità: una riduzione pari a 1 miliardo nel 2015, 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017.

=> I tagli previsti nella Legge di Stabilità 2015

Servizi per il lavoro

La Conferenza delle Regioni ha inoltre espresso notevoli perplessità per quanto riguarda la riorganizzazione dei servizi per l’impiego:

«Le Regioni – afferma Simoncini – intendono quindi rilanciare una proposta di riordino dei servizi per il lavoro basata su una governance unitaria, articolata su una rete composta da un’Agenzia nazionale, con compiti di garanzia, verifica e controllo dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e degli standard dei servizi, comprensivi di personale e risorse finanziarie necessarie. Al centro del sistema sarebbero le Agenzie regionali responsabili della gestione dei servizi, che implementano e organizzano gli interventi sul territorio, in un’ottica di collaborazione tra pubblico e privato».

=> Voucher Lavoro: le nuove applicazioni nel Jobs Act