Innovare, rischiare e puntare sulle PMI e la loro digitalizzazione e internazionalizzazione, anche perché in vista c’è una grande occasione per il sistema Italia: l’Expo 2015. Sono questi i temi emersi dalla prima giornata di SMAU Milano 2014, che quest’anno si propone come uno dei momenti fondamentali di preparazione dell’esposizione universale, coniugando da molteplici punti di vista il tema del rilancio del Made in Italy anche attraverso lo sviluppo del Digitale nelle piccole e medie imprese. Come sottolinea Pierantonio Macola, amministratore delegato di SMAU:
«uno studio della Camera di Commercio di Milano stima che l’Expo avrà un impatto economico di 23,6 miliardi di euro in termini di produzione aggiuntiva su tutto il territorio italiano da qui al 2020».
I settori che maggiormente sono destinati a trarne vantaggio: industria, servizi alle imprese, commercio, turismo, edilizia, ristorazione, logistica, agricoltura. L’appuntamento con l’esposizione universale e il tema a cui è dedicata (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”) rappresentano dunque un’opportunità per le PMI per vincere la sfida della competitività a livello internazionale.
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Opportunità per PMI e Startup
Alle PMI italiane «guardano le grandi economie internazionali, come la Cina», spiega Macola, anche sull’onda del recente vertice Italia-Cina di metà ottobre a Milano, con l’incontro fra il premier, Matteo Renzi, e il primo ministero di Pechino, Li Keqiang. «Il premier cinese mi ha detto che il nostro paese ha una storia straordinaria», incalza Giuliano Noci, Prorettore per la Cina del Politecnico Milano, che prosegue nel ragionamento: il problema è che questa grande tradizione «non può essere la nostra gabbia. Produzione arti e mesteri, e anche innovazione. Ma questo non basta più». Bisogna, per esempio, implementare le «strategie di specializzazione intelligente» anche sfruttando le risorse rappresentate dai bandi.
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I territori devono integrare le esperienze migliori, puntare sui bandi e su politiche industriali (anche nazionali) che valorizzino le eccellenze. Quindi, le Startup innovative: nuove imprese significa open innovation, ricerca e sviluppo. La strategia è rappresentare il ponte ideale fra mondo delle imprese e quello della ricerca e sviluppo.
Ruolo del Digitale
Tra le PMI (con il loro bagaglio produttivo, industriale, di servizi) e l’innovazione (di cui Startup, Incubatori e Acceleratori sono portatori per eccellenza) si arriva al core di SMAU: il Digitale, che per essere sfruttato con profitto deve trovare le modalità adeguate per rivolgersi a un mondo che necessità anche di formazione e consulenza, oltre che di prodotti software, hardware o infrastrutture tecnologiche. Una tecnologia a 360 gradi che, nella tre giorni di SMAU, viene proposta alle aziende con attenzione alle specificità dei diversi settori produttivi, da quello dei servizi alle imprese ad altri più tradizionali del Made in Italy (il turismo, l’enogastronomia).
Vetrina internazionale
L’attenzione degli investitori esteri nei confronti delle imprese italiane non manca: fra i padiglioni di SMAU si incontrano iniziative specifiche, istituzionali (è presente anche Fiap Tunisia, agenzia per la promozione dell’investimento estero del paese nordafricano) e di giovani imprese italiane (come Italien B2B, servizio di marketing e vendita per aziende italiane che vogliono internazionalizzare verso paesi di lingua tedesca).
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Dunque, SMAU si propone come un laboratorio di innovazione, che punta sul Sistema Paese e i suoi tradizionali punti di forza a partire dal Made in Italy, per esportarlo nel mondo attraverso tutti gli strumenti che le tecnologie possono mettere a disposizione. E sempre in vista dell’Expo 2015, nella sua agenda SMAU mette due appuntamenti internazionali il prossimo anno: a Londra e Berlino!