La tecnologia Near Field Communication (NFC) continua il suo cammino verso la creazione di uno standard chiaro e definito; i tempi sembrano oramai maturi e il 2011 appare l’anno della svolta per questo innovativo metodo di pagamento. Tra i principali attori in scena legati i tale tecnologia vi è sicuramente Apple, la cui posizione non appare però al momento troppo chiara.
Nei giorni scorsi The Independent aveva infatti scolorito le speranze di vedere la tecnologia NFC all’interno di iPhone 5, poiché giudicata da Apple ancora immatura e priva di standard chiari e definiti. Ora nuove ipotesi riaccendono però le possibilità di usare il prossimo iPhone come un portafoglio virtuale: i produttori di lettori NFC si starebbero infatti preparando ad includere anche la prossima edizione del melafonino tra i dispositivi compatibili.
A confondere però ulteriormente le informazioni, una recente affermazione secondo cui Apple si starebbe preparando ad includere la tecnologia NFC all’interno di iPhone 5 ma non per effettuare i pagamenti, come tutti si attendono, ma piuttosto per implementare una nuova funzionalità di remote computing, che permetterebbe di spostare con facilità file da un iPhone a un computer host.
Google già da tempo osserva con attenzione tale tecnologia e appare seriamente intenzionata a cavalcarne l’onda con una massiccia presenza di chip NFC all’interno della prossima generazione di smartphone Android, tendenza già avviata con il modello Nexus S e con il Galaxy S II prodotto da Samsung.
A quanto sembra, Google non intende fermarsi alla produzione di smartphone con tecnologia NFC, ma intende offrire un vero e proprio servizio altamente appetibile per privati ed aziende, in grado di combinare le informazioni bancarie con il saldo delle carte regalo, con le carte fedeltà dei negozi e con i coupon. In pratica, un unico servizio che da smartphone saprà sostituire contanti e carte di credito.
Anche RIM conferma l’intenzione di supportare la tecnologia NFC all’interno della prossima generazione di BlackBerry; una scelta che, soprattutto in ambito business, potrebbe rivelarsi una carta determinante tanto in direzione B2B che in direzione B2C.