Finanziamenti alle Pmi hi-tech grazie al capitale di rischio: Assobiotec (Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie – Federchimica) e AIFI (Associazione italiana del private equity e venture capital) investiranno nella Ricerca sulle Biotecnologie, per sostenerne la competitività riducendo i tempi del “time to market”.
Una Commissione ad hoc promuoverà la costituzione di fondi specializzati per il settore e AIFI realizzerà anche un’analisi degli investimenti effettuati nel settore, pubblicati poi nel BioInItaly Report, la ricerca annuale Assobiotec e Ernst&Young.
«Le aziende che operano nel campo delle biotecnologie sono tra quelle che hanno bisogno di investimenti in ricerca e sviluppo tra i più alti, tanto è vero che, per le società che fanno del biotech il proprio business principale, questo ammonta al 28% circa del fatturato. Il risultato è che più della metà delle aziende ha cassa per meno di un anno», ha spiegato Alessandro Sidoli, presidente Assobiotec.
«Con questa intesa intendiamo agire concretamente per creare nuovi strumenti di finanziamento del settore, al fine di rafforzare la capacità del nostro paese di creare, sviluppare e consolidare imprese innovative».
Giampio Bracchi, presidente AIFI, ha aggiunto: «attualmente, in Italia non esistono fondi nazionali nati per far crescere le imprese ad alto contenuto tecnologico» e in più «la probabilità di successo in questo campo è intorno al 10%. Il processo di sviluppo di una società biotech è lungo e rischioso, e si può interrompere in molti punti diversi. Ma se si riesce, il risultato economico è straordinario. E noi vogliamo proprio sensibilizzare i ricercatori, dando loro una sicurezza finanziaria altrimenti molto difficile da ottenere».
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