Nel panorama tecnologico e didattico attuale si parla molto di e-learning, spesso in maniera poco chiara o comunque poco vicina alla vera sostanza. Ma perché un’azienda dovrebbe avvicinarsi a metodologie di formazione basate su processi e-learning? Una prima buona dose di risposte può essere trovata nei seguenti punti di forza della cosiddetta “Formazione a Distanza di Terza Generazione” (più avanti in questo articolo esamineremo questo concetto):
- Capillarità: la logica di distribuzione e di raggiungimento dei contenuti e dei discenti consente di entrare in contatto con un numero ed una qualità di utenti molto vasta e “capillare”;
- Velocità: i “media” didattici possono essere fruiti con grande velocità con meccanismi semplici e naturali per qualsiasi operatore IT anche di livello base;
- Uniformità: favorisce la diffusione dei contenuti didattici su larga scala in modo sistematico e coerente;
- Fattore economico: i costi della formazione vengono abbassati in modo sensibile rispetto ai processi di formazione tradizionale.
Questi sono sicuramente i punti “cardine” che possono portare una azienda ad usufruire della formazione in modalità e-learning; è doveroso dire comunque che l’e-learning può essere approcciato con varie metodologie : ad esempio la metodologia “mista” o detta in gergo “blended”; tale metodologia unisce momenti di formazione in aula tradizionale a momenti di formazione in modalità a distanza. I momenti d’aula sono in genere concentrati in un evento di inizio (startup), un momento di metà percorso ed un momento finale (followup); il seguente schema chiarisce tale percorso didattico.
Figura 1. Percorso didattico di un processo formativo “blended”
Naturalmente tale percorso può essere modificato ed adattato alle esigenze aziendali. In particolare, in molte realtà di business, risulta difficile a livello logistico ed economico intervallare più momenti di aula a percorsi di formazione a distanza.
È importante sottolineare che per “Autoapprendimento e-learning” non si intende soltanto la autoformazione con fruizione di moduli online, ma un concetto di Net Learning basato sul concetto ed espressione di “Community”; nel corso del documento affronteremo questo punto.
Debolezze dell’e-learning
Fin qui i punti a favore della metodologia e-learning, ma ci sono anche difetti o punti di debolezza? Uno dei punti di maggior debolezza è sicuramente il valore percepito della formazione di questo tipo: il discente, se non ben motivato ed istruito a proposito, può avere l’impressione e la percezione di fruire di un tipo di formazione “surrogato”, che porti vantaggi solo e soltanto all’azienda, in quanto la formazione e-learning viene universalmente considerata come “economica”. Ma c’è la possibilità di far percepire un valore diverso proprio attraverso un percorso “blended” o, ancor meglio, applicando l’ “e-learning che funziona”, ossia il Net Learning. Il Net Learning è la metodologia che esprime il vero valore aggiunto in questo tipo di formazione: il discente viene inserito in una “Community” ; più che un percorso di apprendimento, un ambiente in cui creare la famosa “intelligenza collettiva” propria delle Comunità Virtuali. Per fare ciò sono indispensabili gli “strumenti” dell’e-learning (LMS, VCL) e gli “attori” principali: i Tutor; dedicheremo un articolo a proposito di “e-learning che funziona”. Concludiamo questa panoramica con un po’ di storia sull’e-learning; come spesso accade in tante discipline, la storia di un settore ci può aiutare a capire cosa chiede il mercato e, soprattutto, dove andrà.
Un po’ di storia
L’e-learning viene comunemente chiamato ed identificato come “Formazione a Distanza” utilizzando l’acronimo FaD; ma in verità Formazione a Distanza è una accezione generalistica e non perfettamente calzante per quello che oggi viene considerata la formazione in modalità e-learning. Andiamo con ordine ed iniziamo proprio dal termine FaD: partendo dall’esperienza scolastica nei vari gradi di istruzione, la formazione viene intesa come erogazione e trasferimento di contenuti in “presenza”: un docente (maestra, professore, assistente, consulente, etc.) in una aula, trasferisce il suo sapere ad altre persone (i discenti) che formano una “classe” più o meno omogenea. Questa è la formazione “frontale”, la metodologia che da millenni l’Uomo utilizza per accrescere competenza e conoscenza in qualsiasi disciplina dell’umano sciibile. In verità la formazione a distanza ha avuto nei tempi tre generazioni.
Prima generazione
Formazione per corrispondenza scritta: risale all’Ottocento e risulta basata principalmente su corrispondenza scritta, veicolata grazie al crescente sviluppo della rete ferroviaria. Il “mezzo” veniva rappresentato dal materiale di stampa; il discente non poteva interagire con il sistema erogante la formazione o con altri discenti, ma comunque aveva la liberta’ nei modi e nei tempi per l’autoapprendimento.
Seconda generazione
Formazione pluri/multimediale: questa generazione di FaD si colloca tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta; inizialmente il materiale di stampa veniva integrato da trasmissioni radiofoniche e/o televisive (modalità sincrone). Grazie alla diffusione dei sistemi di informatica personale, prendono piede i sistemi multimediali: è l’epoca dei CBT – Computer Based Training ovvero supporti didattici in genere veicolati su CDRom fruiti in modalità testo/audio/video/grafica/suono attraverso i pc personali dei discenti: nasceva la multimedialità applicata alla formazione. La modalità di erogazione è “one to one” senza interazione tra discente e docente; rimane forte comunque l’indipendenza dello studente nei modi e nei tempi.
Terza generazione
Formazione in Rete: arriviamo finalmente all’e-learning vero e proprio, quello che viene considerato il Net Learning La multimedialità (almeno nei primi periodi) si abbassa di complessità per dare spazio all’interattività; il centro del Net Learning è la Comunità Virtuale, il luogo elettronico dove nasce e vive la “intelligenza collettiva”.