Il grosso del lavoro è stato fatto dal commissario straordinario Enrico Bondi, ma ai 26 miliardi di risparmi della spending review hanno contribuito anche i cittadini. Lo rileva lo stesso governo, che nel maggio scorso, dopo il decreto con cui aveva nominato lo stesso Bondi e gli altri due commissari speciali sulla spending review, ovvero Giuliano Amato (che si occuperà delle sovvenzioni pubbliche ai partiti) e Francesco Giavazzi (che invece si occuperà dei contributi alle imprese) aveva anche lanciato una consultazione pubblica sul web chiedendo ai cittadini di esprimere le proprie opinioni sui tagli, e di segnalare eventuali sprechi. Ebbene, le segnalazioni sono state oltre 135mila.
Come è noto, anche in attesa del provvedimento più specifico sugli aiuti alle imprese che verrà messo a punto da Giavazzi (ci sarà un nuovo decreto), il Dl approvato dal governo il 5 giugno ha comunque un’importanza per le aziende e per i professionisti, visto che i risparmi consentono di far slittare l’aumento Iva di due punti al luglio 2013 (era previsto per l’ottobre del 2012 dalla clausola del salvaguardia del Salva Italia di fine 2011). E non si esclude che, successivamente all’estate del 2013, l’Iva possa poi ridursi di un punto (quindi le aliquote che a luglio 2013 saliranno al 23% e al 12% potrebbero in seguito, nel 2014, scendere al 22% e 11%).
I risparmi della spending review (4,5 miliardi nel 2012, 10,5 miliardi nel 2013, 11 miliardi nel 2014), che consentono fra l’altro anche l’allargamento della salvaguardia ad altri 55mila esodati (dopo i 65mila già coperti dal decreto Fornero) e lo stanziamento di due miliardi in due anni (2013 e 2014) per la ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna, arriveranno da una molteplicità di interventi.
Ci sono i tagli agli organici pubblici, -20% di dirigenti e -10% di dipendenti, con la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole (pre riforma Fornero) per coloro che ne maturano i requisiti entro il 2014, risparmi sulla spesa pubblica (auto blu, ferie e permessi, buoni pasto a un massimo di sette euro, blocco degli affitti,), tagli alla sanità (ad esempio, sulla spesa dei farmaci).
Ma vediamo come l’avrebbero fatta i cittadini, questa spending review.
I temi maggiormente segnalati nei 135mila messaggi inviati al governo riguardano amministrazioni territoriali (37% del totale), spese sanitarie (14% delle segnalazioni), acquisti di beni pubblici (8%), personale (7%), efficienza energetica (6%).
Sono arrivate anche molte segnalazioni di buone prassi, fra cui spiccano “Cielobuio“, associazione che promuove la riduzione dei tempi e dei punti di illuminazione negli edifici pubblici, l'esternalizzazione del trasporto pubblico locale, che alcune amministrazione locali hanno sperimentato, e la riduzione del parco auto attraverso iniziative di car pooling e car sharing.
Da dove sono arrivate le segnalazioni di cittadini e associazioni? La mappa, segnala il governo, vede un sostanziale equilibrio fra Nord e Sud. Le Regioni più attive sono state Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Campania e Sicilia.