Bocciato dalla Corte UE di Giustizia il nuovo meccanismo di giurisdizione separata che regolamenta il brevetto unico europeo e che prevedrebbe il trilinguismo inglese-francese-tedesco: la «creazione di un Tribunale dei brevetti europeo e comunitario non è compatibile con le disposizioni del diritto dell’Unione», spiega la nota ufficiale.
Vittoria momentanea per Italia (e Spagna), che ne uscivano penalizzate.
Stop al neo-sistema giurisdizionale del brevetto (tribunale di primo grado, corte d’appello e cancelleria), dunque, ma non ancora alla cooperazione rafforzata tra la maggioranza degli Stati membri esclusi Italia e Spagna – oppostesi perché il regime imposto penalizza le piccole e medie imprese – che sarebbe dovuto essere approvato il prossimo giovedì dal consiglio Ue Competitività.
Il parere espresso dalla Corte riapre però i giochi. Potrebbe infatti crescere il numero di Paesi contrari alla cooperazione rafforzata, tanto più che il parere della Corte è vincolante: può richiedere un parere sulla compatibilità di un accordo previsto con i trattati e, in caso negativo, porre un veto alla sua entrata in vigore, a meno di non essere modificato e revisionato.
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