Si lavora per ridefinire le regole del Canone RAI al Ministero dello Sviluppo Economico, tra le novità la rimodulazione delle quote da versare che andranno dai 35 ai 60 euro in base al reddito e norme sui finanziamenti alle TV locali. Viene inoltre eliminato il bollettino individuale per il versamento della tassa sul possesso dell’apparecchio televisivo, introducendo un meccanismo per il calcolo dei consumi delle famiglie. La misura si inserisce in un percorso intrapreso dall’attuale governo Renzi volto alla semplificazione degli oneri burocratici, alla dematerializzazione e alla lotta all’evasione fiscale, che nel caso del Canone RAI è stimata intorno al 27% (circa 600 milioni di euro l’anno) su un 98% di famiglie che secondo le indagini di mercato possiede una TV.
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Riducendo drasticamente la possibilità di evasione sarà possibile abbassare anche l’importo del canone legandolo al reddito e ai consumi delle famiglie. Il collegamento con il reddito familiare potrebbe essere realizzato inserendo nelle dichiarazioni IRPEF l’eventuale possesso di un apparecchio televisivo. Possibile anche che l’imposta venga parametrata in base ai consumi degli utenti e che una parte degli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti della Lotteria Italia venga destinata al finanziamento della TV di Stato.
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Iter
Perché le modifiche siano in vigore già dall’appuntamento 2015 con il Canone RAI, è necessario che il decreto venga approvato in Consiglio dei Ministri entro la prima parte di novembre per poi essere poi convertito in legge entro la fine del 2014. Nei prossimi giorni il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli incontrerà il premier Renzi per discutere sul progetto di revisione del Canone RAI.