Venerdì 11 maggio a Benevento, presso la sala delle lauree dell’Università del Sannio, si è tenuto un convegno, organizzato dal Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle Aree Interne della Campania, sul tema del WiMax tecnologia di frontiera, per analizzare il problema dell’accesso alle reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili.
L’evento dal titolo “Wi-MAX dall’infrastruttura ai servizi” è stato un’occasione per affrontare il problema della progressiva perdita di competitività del nostro Paese, attribuita spesso al calo degli investimenti, sia pubblici che privati, in innovazione tecnologica nei settori tradizionali e ad alta tecnologia. Una prima risposta può essere rintracciata nell’utilizzo di sistemi Wi-Fi e nella possibilità di impiego delle tecnologie Wi-MAX.
Durante l’incontro sono stati discussi i risultati della sperimentazione sulla tecnologia Wi-MAX effettuata da Ericsson Telecomunicazioni che, per l’occasione, ha ottenuto dal Ministero delle Comunicazioni, l’autorizzazione ad utilizzare le frequenze per la giornata dell’11 maggio.
In particolare, Nello Califano di Ericsson è intervenuto parlando dell’opportunità del superamento del digital divide. L’Italia, secondo i dati presentati da Califano, si colloca in ventesima posizione nella classifica riguardante la penetrazione della banda larga, con il 14,8% a differenza del 31,9% registrato dalla Danimarca che si trova in prima posizione. Lombardia, Campania e Piemonte sono tra le regioni che hanno il più alto deficit digitale, mentre il digital divide è basso in Puglia, Toscana, Emilia Romagna e Marche.
Secondo Califano, dunque, la soluzione del Digital Divide risiede nel Wi-Fi e in particolare nel Wi-MAX.
Anche Acea, gruppo che opera nello sviluppo di reti e di servizi nel settore dell’energia, ha preso parte all’evento. Per Claudio Mirra di Acea il controllo del territorio è la nuova sfida per le aziende di servizi e per le strutture territoriali. In dettaglio, «l’orizzonte tecnologico offre nuove opzioni di trasmissione, in particolare con le reti radio per apparati fissi e mobili, che consentono di realizzare strutture di comunicazione capillari a larga banda».
Infine, il professore Aniello Cimitile, presidente del Centro di Eccellenza sulle Tecnologie del Software dell’Università degli Studi del Sannio, è intervenuto affermando che l’interconnessione «favorisce la circolazione delle informazioni, della competenza e della conoscenza, ma anche dei prodotti. Cambierà il mondo con una velocità mostruosa che vedrà l’esplosione delle nuove applicazioni in una dimensione non immaginabile». Cimitile ha rivolto alle autorità locali l’invito a provvedere alla distribuzione di reti infrastrutturali che i privati non hanno interesse a realizzare.