Ricorsi: i lavoratori che intendono impugnare un licenziamento ritenuto illegittimo potranno ancora farlo grazie ad un emendamento al Milleproroghe, che rende inapplicabile il termine del 23 gennaio 2011. Tale scadenza, prevista dall’art.32 della legge n. 183/2010 (il “famigerato” Collegato Lavoro), impediva ai precari di avere il tempo per la presentazione del ricorso: per tutto il 2011 non si applicherà la norma.
Al Senato il 14 febbraio, si attende voto di fiducia al nuovo testo del decreto per martedì 15 febbraio. Intanto, l’approvazione delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio all’emendamento PD tutela i lavoratori con contratto atipico, categoria “ricattabile” in fase di scadenza contratto e attesa di ipotetico rinnovo.
Ricordiamo, infatti, che per chi intenda fare causa all’ex-datore di lavoro, il Collegato Lavoro impone ora un tempo massimo di 60 giorni dalla conclusione del contratto (anche per licenziamenti a voce, in base alla nuova legge). Scaduti i termini, i lavoratori non potranno mai più rivendicare alcun diritto, per qualunque contratto.
Anche in caso di impugnazione entro i limiti, inoltre, se il lavoratore vince la causa contro il suo ex-datore non gli sarà più riconosciuto il mancato guadagno per gli stipendi che non ha potuto percepire durante l’ingiusto licenziamento: l’indennità stabilità per legge va ora da 2,5 a massimo 12 mensilità.
Il risultato è anche frutto di una mobilitazione nei confronti di norme ritenute ingiuste, come dichiarato dal segretario confederale CGIL, Fulvio Fammoni: «la legge sarebbe risultata incostituzionale», che ha quindi evidenziato le positive ripercussioni sul mondo dei precari e dei giovani.
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