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Centrali nucleari: bocciato decreto attuativo, serve placet Regioni

di Noemi Ricci

Pubblicato 3 Febbraio 2011
Aggiornato 13 Ottobre 2013 11:17

Corte Costituzionale: per costruire centrali nucleari è obbligatorio il parere favorevole delle Regioni; bocciato in parte il decreto attuativo della Legge Delega sulla localizzazione degli impianti

Bufera sul ritorno al Nucleare in Italia: la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art.4 del decreto attuativo della Legge Delega che disciplina la localizzazione delle centrali nucleari, accogliendo le motivazioni delle Regioni, le quali rivendicano il diritto ad essere coinvolte nell’eventuale decisione di costruire un impianto nel proprio territorio.

La Regione interessata deve essere obbligatoriamente interpellata durante l’intera attività preordinata alla localizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica nucleare.

Il coinvolgimento deve dunque riguardare non solo la fase di costruzione ma anche di entrata in esercizio degli stessi e dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi.

Un eventuale parere negativo non sarà vincolante ma farà cadere il procedimento autorizzativo e imporrà una nuova procedura sostitutiva, non semplice da realizzare, come previsto dall’art. 11, comma 6,7 e 8, del Dlgs 31/2010.

La sentenza n.33 della Corte Costituzionale, redatta in 63 pagine dal presidente della Consulta Ugo De Siervo, accoglie così alcune, ma non tutte, delle richieste avanzate dalle Regioni Toscana, Emilia Romagna e Puglia sul tema.

Ai fini del rilascio dell’autorizzazione unica, dunque, è necessario un adeguato meccanismo di rappresentazione che permetta di coniugare le esigenze di buon andamento dell’azione amministrativa e gli interessi locali della Regione. Questa sarà messa in condizione di esprimere il proprio punto di vista in sede di Conferenza unificata, anche se divergente rispetto a quello degli altri enti territoriali.

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