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Pensione anticipata donne: in scadenza opzione contributiva

di Barbara Weisz

Pubblicato 29 Ottobre 2014
Aggiornato 2 Ottobre 2015 18:19

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Pensione anticipata per lavoratrici donne con opzione contributiva, a 57 anni di età e 35 di contributi: è battaglia con l'INPS per esercitare il diritto entro fine 2014.

L’opzione contributiva  (legge 243/2004, articolo 1, comma 9) consente alle donne con 35 anni di contributi versati di andare in pensione anticipata a 57 anni e tre mesi di età se dipendenti e a 58 anni se autonome, rinunciando alla parte retributiva dell’assegno previdenziale (decurtazione media del 25-30%). Dopo i drammatici effetti della Riforma Fornero, le lavoratrici hanno scelto in massa questa possibilità pur di salvare il salvabile: aspettare la pensione di vecchiaia significa infatti lavorare anni in più e magari vedersi cambiare per l’ennesima volta le regole retroattivamente, con tanto di crisi alimenta che l’incertezza economica e lavorativa. In parole semplici, pesa il timore di finire Esodati.

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Scadenza opzione

In teoria questo diritto è previsto fino al 31 dicembre 2015 ma nella pratica la situazione è più complessa.  Perchè? Il motivo è contenuto nella Circolare 35/2012 dell’INPS, secondo la cui interpretazione della norma la data va intesa come scadenza per l’accesso alla pensione tenendo conto della finestra mobile. Quindi, contando 18 mesi + 1, per le autonome il termine è comunque scaduto ma per le dipendenti private (12 mesi + 1) si arriva a novembre e per quelle pubbliche a fine dicembre.

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Proroghe

Con l’avvicinarsi della scadenza, molte lavoratrici riunitesi nel Comitato Opzione Donne hanno annunciato battaglia al’INPS tramite una serie di ricorsi.  Intanto, in Parlamento sono approdate diverse proposte per ammorbidire l’interpretazione INPS o prorogare la misura di qualche anno. C’è stata in passato anche un’apertura in questo senso del Ministero del Lavoro, in base a quanto riferito dal sottosegretario Teresa Bellanova in commissione Lavoro alla Camera nel giugno scorso. Ma per ora le regole restano quelle sopra descritte. La norma del 2004 era stata introdotta in via sperimentale e di conseguenza si può ipotizzare che, prima di agire, si faranno tutti i calcoli del caso, anche per capire quanto l’opzione pesa sui conti pubblici.

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I numeri

A fine agosto le donne che nel 2014 hanno scelto l’opzione contributiva erano 7.332: procedendo a questo ritmo (circa mille al mese) saranno 12mila a fine anno. Per dare un’idea del boom, nel 2009 le richieste di pensionamento anticipato con il contributivo erano state appena 56; nel 2010 salite a 518 e nel 2011 a 1.377. Poi il boom 2012, con 5.646 pensioni contributive, salite a 8.846 nel 2013, destinate a incrementarsi ancora quest’anno.