Cambiano le regole per la riscossione dei crediti Inps nei confronti dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi. Dall’inizio dell’anno infatti hanno assunto valore esecutivo gli avvisi di pagamento emessi dall’istituto per mancato o irregolare versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
La vecchia cartella esattoriale, quindi, non ricoprirà più il ruolo di strumento atto al recupero, mediante emissione da parte dell’agente della riscossione in base ai “ruoli” trasmessi dall’Inps. Si salta quindi un passaggio e l’avviso di pagamento viene sia emesso che notificato direttamente dall’istituto.
Questo quanto prevede l’articolo 30 del decreto legge 78/2010 (manovra estiva) convertito in Legge n. 122 del 30/7/2010 e finalizzato al potenziamento dei processi di riscossione dell’istituto.
Nell’avviso saranno contenute informazioni come l’intimazione di pagamento, anche rateale, per l’importo dovuto da parte del contribuente comprensivo degli oneri di riscossione, da assolvere entro il termine di 60 giorni dalla notifica.
Da qui, se il debito non verrà saldato allora l’agente della riscossione potrà ricorrere alle procedure forzate per il recupero del credito. Con la circolare 168 del 2010 l’Inps ha però assicurato che prima di emettere l’avviso di addebito, avvertirà preventivamente il debitore utilizzando il cosiddetto “avviso bonario“. In seguito, se il pagamento risulterà ancora mancante, verrà emesso l’avviso di addebito.
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