Cartella esattoriale anche senza comunicazione preventiva

di Barbara Weisz

Pubblicato 7 Agosto 2014
Aggiornato 27 Agosto 2014 09:56

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La cartella esattoriale deve essere preceduta da avviso bonario solo se riguarda errori o irregolarità del contribuente, non per i ritardi o omessi pagamenti: sentenza di Cassazione.

La cartella di pagamento emessa nei confronti di un contribuente sottoposto a controllo fiscale può essere valida anche se non è stata preceduta da comunicazione bonaria. Quest’ultima è obbligatoria solo se dal controllo emergono errori o irregolarità commesse, ma non nei casi di ritardato o omesso pagamento di tasse dirette o IVA. Lo stabilisce la Cassazione, confermando un principio altre volte stabilito (es.: sentenza 23 maggio 2012, n. 8137).

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Cartella senza notifica

Il caso riguarda una cartella esattoriale emessa nei confronti di una società per mancato versamento all’Agenzia delle Entrate di imposte IVA, IRPEG e IRAP. La Commissione Tributaria Provinciale prima e Regionale poi, avevano in parte accolto il ricorso perché la mancanza di una comunicazione preventiva al contribuente prima di inviare una cartella esattoriale non consente di avvalersi della definizione agevolata.

Il caso

L’Agenzia delle Entrate ha tuttavia opposto ricorso in Cassazione e ha vinto: la Suprema Corte ha ribadito quanto già previsto con la sopra citata sentenza del 2012, ricordando che l’emissione della cartella di pagamento, con le modalità previste dagli articoli 36-bis, comma 3, del Dpr 600 del 1973 (in materia di tributi diretti) e 54-bis, comma 3, del Dpr 633 del 1972 (in materia di IVA), non è condizionata alla preventiva comunicazione dell’esito del controllo al contribuente. A meno che dal controllo non emergano errori nella dichiarazione.

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La motivazione

Le cartelle emesse sulla base di indicazioni fornite dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi non necessitano di ulteriori, preventive, comunicazioni. In parole semplici, se il contribuente omette o ritarda pagamenti che lui stesso ha dichiarato di dover effettuare è evidentemente a conoscenza della pretesa tributaria a suo carico. E’ la cartella stessa, in questo caso, a rappresentare la comunicazione al contribuente, in applicazione dell’articolo 36 bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Dpr 600/2973), in base al quale

«gli uffici delle imposte procedono alla liquidazione delle imposte dovute in base alle dichiarazioni presentate dai contribuenti e dai sostituti d’imposta, nonché dei rimborsi eventualmente spettanti in base ad esse, sulla scorta dei dati e degli elementi direttamente desumibili dalle dichiarazioni stesse e dai relativi allegati».