Nel corso degli ultimi quattro anni la tassa sui rifiuti (oggi TARI) ha subito un incremento pari al 20%: questo l’allarme lanciato da Federconsumatori, che ha reso noti i dati della settima indagine nazionale del C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione Federconsumatori relativa a “Servizi e Tariffe Rifiuti“.
Stando alle cifre diffuse, infatti, la TARI ha raggiunto importi nettamente superiori rispetto a qualche anno fa, come dimostra l’analisi delle imposte versate in quaranta città italiane: l’aumento medio, dal 2010 al 2014, pari al 19,9% (che tradotto in altri termini significa un incremento di 45 euro).
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TARI 2014
Secondo quanto rilevato da Federconsumatori, non mancano le differenze a livello locale anche in merito alle esenzioni e alle agevolazioni:
«Anche la nuova TARI 2014, che ha sostituito la TARES, riflette una giungla tributaria in cui, a parità di condizioni, emergono forti differenze da città a città non solo in merito all’importo della tassa ma anche relativamente alla qualità del servizio e alla sostenibilità ambientale.»
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Le città più care
Se la tassa rifiuti è aumentata del 160% a Reggio Emilia nel corso del quadriennio preso in esame, per i contribuenti di Livorno l’incremento è stato pari al 114%. A ridurre gli importi, invece, sono state le amministrazioni di Cremona, Verbania e Caserta (rispettivamente -14%, -13% e -11%).