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Pensioni INPS: gli effetti della Riforma Fornero

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 10 Luglio 2014
Aggiornato 22 Luglio 2014 16:19

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Pensioni: l'INPS fa il punto sul 2013: effetti della riforma Fornero, crollo degli assegni previdenziali, in aumento il ricorso agli ammortizzatori.

In tema di pensioni, il commissario straordinario dell’INPS Vittorio Conti, nel Rapporto annuale, chiede maggiore flessibilità in uscita per «rendere più equa la nuova architettura», anche se il sistema previdenziale italiano risulta in equilibrio e le ultime Riforme delle Pensioni sembrano funzionare. Per sostenere l’adeguatezza delle prestazioni future, secondo Conti, i lavoratori dovrebbero diventare

«Artefici del proprio futuro previdenziale».

=> Pensioni: crolla il potere d’acquisto

Pensioni 2013

Nella relazione INPS sul 2013, Conti ha sottolineato come lo scorso anno sia stato caratterizzato, per effetto della Riforma Fornero entrata in vigore nel 2012 con effetti a partire dal 2013, da un calo del numero di nuove prestazioni liquidate:

  • -32% per le pensioni anticipate, o di anzianità secondo le vecchie regole;
  • -57% per quelle di vecchiaia.

Per quanto riguarda le nuove pensioni anticipate nel 2013 l’età media è stata di 59,3 anni, con un’anzianità contributiva di 39,7 anni. Per quanto riguarda invece le pensioni di vecchiaia l’età media è stata di 63,8 anni e l’anzianità di 25,1 anni. Crescono invece le nuove pensioni per gli autonomi, a fronte dello sblocco della finestra mobile di uscita dal mondo del lavoro prevista dalle regole precedenti la Riforma Fornero:

  • +23,7% per le pensioni anticipate;
  • +12,1% per quelle di vecchiaia.

Nel 2013 la spesa pensionistica complessiva, incluse le prestazioni assistenziali, ha raggiunto quota 266,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 261,5 miliardi del 2012.

=> Pensioni a rischio: svuotato il patrimonio INPS

Assegni previdenziali

Nel 2013 dei 14,3 milioni di iscritti all’INPS:

  • il 43,5% dei pensionati, pari a 6,8 milioni di persone, ha percepito mensilmente un assegno pensionistico inferiore ai 1.000 euro al mese;
  • 5 milioni hanno percepito una rendita media di 702 euro lordi mensili;
  • il 13,4% (2,1 milioni) non superano i 500 euro.

Conti ha precisato che questo scenario non è un riflesso dell’attuale crisi economica quanto del vecchio sistema di calcolo retributivo, applicato fino al 2011.

=> Calcolo pensione con sistema retributivo

Disoccupazione

Conti precisa poi che

«Quasi 1,5 milioni sono stati nel solo 2013 i beneficiari di trattamenti connessi alla perdita del lavoro ed alla disoccupazione» e che «tra il 2012 ed il 2013, è stato di oltre 54 mila unità il saldo negativo delle aziende con dipendenti e le posizioni lavorative sono diminuite di quasi 500 mila unità».

Pensioni future

Per il futuro Conti rilancia la cosiddetta “busta arancione” per fornire ai lavoratori di oggi una stima della pensione futura, così da dare loro modo di prendere le dovute contromisure per tempo, puntando ad esempio alla previdenza complementare.

=> Calcolo Pensione con INPS ed INPDAP: simulazione online

Sul tema il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha confermato che la sperimentazione partirà entro quest’anno. Conti ha infine sottolineato l’importanza di rafforzare e consolidare il settore della previdenza integrativa, anche mettendo a disposizione le banche dati INPS.