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L’organizzazione economica che, oltre alla città-stato di Singapore (con i suoi 5.5 milioni di abitanti) include anche Myanmar, Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam, Malesia, Indonesia, Brunei e Filippine ha una popolazione complessiva che si attesta attorno ai 600 milioni di abitanti. Molti sono i punti di forza di quella che è considerata una delle quattro “tigri asiatiche”, tra cui:
- contesto politico stabile,
- solidi fondamentali macroeconomici e finanziari,
- sistema fiscale e burocratico snello e trasparente,
- settori bancario e creditizio all’avanguardia,
- sistema infrastrutturale altamente efficiente,
- manodopera qualificata,
- assenza di corruzione.
Tali fattori contribuiscono a fare di Singapore un centro tecnologico, logistico, finanziario e commerciale tra i più appetibili a livello globale. Nonostante abbia risentito delle ripercussioni della crisi (la crescita del PIL nel 2012 è stata solo dell’1.3%, rispetto al +5.2% del 2011 e al valore record di +14.8% del 2010), lo Stato asiatico oltre ad essere uno tra i più ricchi al mondo (PIL procapite pari a 52.000 USD) è, secondo l’indice stilato dalla Banca Mondiale Doing business, tra i paesi che offrono il migliore business climate.
Non a caso, in base ad un accurato studio condotto da Vriens & Partners, Singapore è stato designato per il secondo anno consecutivo come meta più attrattiva tra tutti i Paesi appartenenti al Pacifico asiatico (inclusi quelli dell’Oceania) per capacità di attrazione di Investimenti Diretti Esteri, il cui ammontare complessivo nel 2012 ha toccato quota 746.7 miliardi di USD; inoltre, il porto di Singapore si configura come primo al mondo per movimentazione annuale di container.
Singapore rappresenta dunque il centro nevralgico e la principale porta d’accesso per tutti gli investitori internazionali intenzionati ad avviare attività di business nel Sud-Est asiatico: proprio da qui, infatti, passano le merci e le esportazioni che hanno come destinazione definitiva gli altri Paesi dell’ASEAN. Ma non solo: le positive relazioni con Cina e India, non troppo distanti da un punto di vista geografico, contribuiscono ad accrescere notevolmente l’importanza di Singapore, rendendolo sempre più punto di riferimento di tutto il continente asiatico.
In un contesto economico globale particolarmente complesso come quello attuale, sorprende che le imprese italiane non avvertano una maggiore spinta per intraprendere un percorso di internazionalizzazione in un mercato così interessante, che presenta numerosi vantaggi:
- la presenza di più di 5 milioni di consumatori sofisticati e ad alto reddito, i cui consumi si orientano verso un segmento alto, prefigura ottime opportunità in particolar modo per quanto riguarda moda, design, food, meccanica, ecc.
- nel territorio si registra già la presenza di diverse imprese italiane (infrastrutture) e il nostro export si attesta su buoni livelli ed è apprezzato
- la realizzazione del mercato unico ASEAN, che avverrà nel 2015, porterà all’abolizione dei dazi doganali, alla liberalizzazione degli investimenti, alla libera circolazione di capitali e lavoratori all’interno di tutta l’area
- la firma relativa all’accordo di libero scambio commerciale (EUSFTA), tra Singapore ed Unione Europea, avvenuta nel settembre 2013, darà una ulteriore spinta all’incremento dei traffici commerciali tra le due zone e farà aumentare l’influenza della città-stato nel Sud-Est asiatico.
Singapore è, ad oggi, il principale partner commerciale dell’Unione Europea nell’ASEAN mentre l’UE è il secondo partner commerciale di Singapore, dopo la vicina Malesia.
Settori che offrono concrete opportunità di business
- Abbigliamento e articoli sportivi. La vendita di abbigliamento sportivo supererà i 40 miliardi di USD nell’area del Pacifico asiatico
- Elettronica. Tale settore ha contribuito al 5.2% del PIL nel 2012 e il Governo negli ultimi anni ha aumentato il budget per ricerca e sviluppo;
- Automotive. Singapore è da sempre un importante hub sia per l’insediamento di sede produttiva e di rappresentanza, sia per la distribuzione e commercializzazione di pezzi di ricambio e componentistica
- Logistica. Il processo di integrazione economica all’interno dell’ASEAN, fornisce una grande prospettiva di sviluppo per questa industria
- Energie rinnovabili, biotecnologia e meccanica impiantistica. Questi ultimi settori sono oggetto di particolari incentivi.
- Food & beverage (in particolar modo per il vino). Si registra l’apertura di numerosi ristoranti di lusso ed alberghi e il comparto andrà incontro ad un inevitabile processo di crescita
- Hi-tech. Il Governo locale è impegnato nella promozione sul territorio di insediamenti hi-tech attraverso l’investimento nella formazione per garantire mano d’opera qualificata.
Articolo a cura di Enrico Perego – Docente al Corso Executive NIBI “Business Focus Cina e Far East” in partenza a settembre 2014.