Ripartire dalla Green Economy per aumentare le opportunità occupazionali: questo l’obiettivo della strategia delineata in questi giorni dalla Commissione Europea.
Green Employment Initiative Communication
Si tratta di un finanziario pluriennale 2014-2020, ridenominato “Green Employment Initiative Communication”, che permette di conoscere più facilmente le politiche del mercato del lavoro svolgendo un ruolo attivo nel sostenere i lavoratori che affrontano cambiamenti strutturali, assicurando loro transizioni più semplici nel mercato del lavoro anche mediante partenariati. Il Commissario per l’ambiente Janez Potočnik ha dichiarato:
«Il passaggio ad un’economia verde ed efficiente è soprattutto un’opportunità per aumentare la competitività globale europea e creare posti di lavoro sostenibili e di alta qualità. Green Employment contribuirà ad assicurare che le politiche ambientali e occupazionali convergano e svolgano un ruolo attivo nel sostenere questo processoı».
Il Commissario europeo per l’Occupazione e gli affari sociali László Andor ha poi aggiunto:
«Lo spostamento strutturale verso un’economia verde ed efficiente sta già generando cambiamenti fondamentali in tutti i settori ed è un’opportunità per creare posti di lavoro di alta qualità, rispettosi dell’ambiente, garantendo al contempo il benessere sostenibile per le generazioni future e contribuendo alla ripresa dalla crisi economica. Se attuiamo le politiche giuste, la Green Economy avrà un ruolo fondamentale per aumentare la competitività globale europea e sostenere gli obiettivi della strategia Europa 2020».
=> Ddl Green Economy: le semplificazioni
Piano Verde per le PMI
In questo quadro rientra anche un Green Action Plan con iniziative volte ad agevolare le PMI europee che assicureranno posti di lavoro “verdi”. Grazie all’iniziativa intitolata “Piano d’azione Verde per le PMI: aiutare le Pmi a trasformare le sfide ambientali in opportunità di business“, alle imprese verranno forniti gli strumenti per cogliere le opportunità offerte dalle sfide ambientali tramite incentivi per l’efficienza energetica, l’imprenditorialità verde e la distribuzione sui mercati nazionali e internazionali di prodotti e servizi innovativi ed eco-sostenibili.
=> Green Economy: bandi occupazione dai fondi Kyoto
Il Piano prevede cinque gli step per garantire il raggiungimento degli obiettivi individuati:
- PMI più verdi: si parte dall’obiettivo di rendere le PMI più verdi, aumentandone al contempo la produttività, migliorandone la competitività e ottimizzandone i costi. Si stima infatti che l’operazione possa comportare risparmi fino a 630 miliardi di euro l’anno per l’industria europea;
- Imprenditorialità verde: alle imprese europee verranno forniti gli strumenti necessari per trasformare la prevenzione dei danni ambientali e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio in nuove opportunità di business favorendo lo sviluppo di un contesto imprenditoriale favorevole per la Green Economy;
- Catena del valore più verde: sostegno verrà inoltre fornito alle PMI e agli imprenditori per progredire verso un’economia circolare e per diventare volani della crescita economica e dell’occupazione. «Il passaggio a un’economia circolare, oltre ad essere possibile, è redditizio – ha dichiarato Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente – ma non avverrà senza le politiche giuste. Per realizzare gli obiettivi proposti per il 2030 bisogna agire da subito per accelerare la transizione verso un’economia circolare e sfruttare le opportunità commerciali e occupazionali che offre»;
- Accesso ai mercati: il Piano dell’UE mira inoltre a favorire l’accesso alle PMI ai mercati internazionali con prodotti e servizi verdi, finora venduti nell’87% dei casi solo nei mercati nazionali migliorando la cooperazione internazionale;
- Governance: il Piano dovrà essere attuato dagli Stati Membri dell’UE, che lo hanno approvato in pieno, insieme alle parti interessate delle PMI.