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Pensioni: crolla il potere d’acquisto

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 1 Luglio 2014
Aggiornato 31 Luglio 2014 18:05

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Crolla il potere d'acquisto delle pensioni italiane, oltre 118 euro al mese in sei anni: analisi e confronto con le pensioni in Europa.

Le varie Riforme delle Pensioni che si sono succedute in questi anni hanno avuto come effetto collaterale un drastico calo del potere di acquisto delle pensioni: in 6 anni, dal 2008 ad oggi, in media le pensioni hanno perso 1.419 euro di potere d’acquisto all’anno, oltre 118 euro al mese.

Tasse sulle pensioni

Questo è quanto emerso dall’analisi di Confesercenti, illustrata dal presidente Marco Venturi in occasione dell’annuale incontro estivo dei pensionati della Fipac-Confesercenti a Brindisi:

«Siamo l’unico Paese dove i pensionati pagano, in proporzione, più tasse di quando erano attivi. Accade così che il pensionato subisca un maggior prelievo rispetto al dipendente e che tale extra imposta sia più forte tanto più la pensione è bassa: 72 euro per una pensione pari a tre volte il minimo e 131 rispetto alle pensioni d’importo inferiore. Nel resto d’Europa non è così; anzi, avviene il contrario. In tutti i Paesi, a parità di reddito, un pensionato paga in misura inferiore del dipendente».

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Pensioni: Italia VS Europa

In sostanza i pensionati italiani sono i più tartassati d’Europa. Qualche esempio:

  • su una pensione pari a 1,5 volte il trattamento minimo INPS in Italia le tasse applicate sono del 9,17%, mentre su assegni previdenziali dello stesso importo in Germania, Francia e Spagna e Regno Unito la tassazione è nulla;
  • su un trattamento pensionistico pari a tre volte il minimo le pensioni in Italia sono soggette ad un prelievo di oltre 4 mila euro, contro i 39 euro delle pensioni tedesche. I pensionati italiani sopportano quindi un prelievo pari al doppio di quello delle pensioni spagnole, al triplo di quelle inglesi, al quadruplo di quelle francesi.

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Bonus 80 euro

Per Venturi

«È ora di dare una svolta definitiva a questa ingiustizia, ripensando il sistema fiscale. Soprattutto si deve tener conto dell’erosione del potere d’acquisto dei pensionati, estendendo anche a loro, come primo passo, il bonus fiscale, in modo tale da ridurre almeno la perdita su base mensile. Essere anziani non può essere considerato un peso sociale: dobbiamo reagire rivendicando rispetto, dignità sociale ed economica per i nostri pensionati».