Pagamenti PA: procedura di infrazione contro l’Italia

di Barbara Weisz

Pubblicato 19 Giugno 2014
Aggiornato 26 Giugno 2014 10:04

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Bruxelles avvia la procedura di infrazione per i ritardi di pagamento della PA: l'Italia ha due mesi per rispondere ma intanto scatta la polemica tra Governo e commissario UE Tajani.

Cartellino giallo dalla UE: aperta una procedura di infrazione contro l’Italia per il ritardo nei pagamenti della PA. Il provvedimento di Bruxelles, ampiamente preannunciato, è diventato ufficiale con una lettera di messa in mora inviata al Governo il 18 giugno. Motivazione: le pubbliche amministrazioni italiane, tenute ad applicare i tempi previsti dalla direttiva europea (30 o 60 giorni), disapplicano la norma pagando in ritardo. Non solo: l’Italia resta peggiore pagatore d’Europa, con tempi medi di 170 giorni, che diventano 210 giorni nel caso di lavori pubblici.

=> Pagamenti PA in 30 giorni: la Direttiva UE

Cosa succede ora? L’Italia ha due mesi di tempo per rispondere, eventualmente sollevando obiezioni: se entro questo tempo non fornirà all’Europa elementi soddisfacenti potrà partire la procedura di infrazione vera e propria.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ritiene l’avvio della procedura «incomprensibile», perché il Governo ha dato «una decisa spinta proprio ai pagamenti della PA». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, aggiunge che i debiti della PA «vengono pagati man mano che vengono certificati», riferendosi alla norma nel Decreto IRPEF contro i ritardi nei pagamenti (divieto di nuove assunzioni).

=> Debiti PA: le nuove regole del Decreto IRPEF

Il problema

Come ha spiegato il commissario europeo all’Industria, Antonio Tajani, si tratta di misure positive che però «non risolvono il problema dei pagamenti in ritardo». Si tratta, in effetti, di un piano del Governo per risolvere la questione degli arretrati attraverso il meccanismo delle certificazioni dei crediti (cedibili alle banche) ma non quello dei ritardi nel saldo delle fatture.

Reazioni

Fra le reazioni più dure si segnala quella del sottosegretario Sandro Gozi, secondo cui quella di Tajani è una «strumentalizzazione» e un «atto di irresponsabilità contro l’Italia». Sull’altro fronte, il presidente dei Deputati di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, difende il provvedimento sottolineando che quella dei ritardi dei pagamenti della PA è una piaga che si trascina da anni. Per quanto riguarda le imprese, registriamo la posizione di Confartigianato, che parla di «spettacolo curioso a cui ci tocca assistere, con le parti politiche che si schierano per tifoserie pro e contro», quando «è purtroppo incontrovertibile che la Pa non paga» e «nessuna compiacenza può farci dire il contrario».