Con la campagna di comunicazione “NON+”, la Cgil denuncia la mancanza di diritto all’occupazione dei per i giovani professionisti e lavoratori che si affacciano in un mondo del lavoro più ostile che mai, trovandosi ad affrontare situazioni limite come offerte e condizioni di lavoro improponibili, tra pseudo-stage, contratti precari e in generale sottopagati.
La “crociata” della Cgil è partita in incognito, con finti annunci di lavoro assurdi.
Qualche esempio? «Gruppo informatico cerca giovani laureati con il massimo dei voti e il minimo della dignità», «Gruppo Finanziario CERCA laureata con MBA, disponibile a fare il caffè al Capo. E la spesa al sabato anticipando i soldi», «network della comunicazione cerca giovani talenti pronti a farsi sfruttare in silenzio». Ora si scopre che dietro c’era la Confederazione, che ha raccolto questi annunci sul sito www.nonpiu.it, ricoprendoli con la scritta “NON+.
L’alone di mistero è servito ad attrarre molti giovani, portandoli a superare i pregiudizi sui sindacati e a raccontare le proprie esperienze del mondo del lavoro, soprattutto situazioni in cui non sono stati rispettati dignità e diritti: welfare, ammortizzatori sociali e indennità di disoccupazione, contratto e tutele garantite.
Non a caso, a settembre 2010 si registrava il 26,4% di disoccupazione giovanile, per un totale di 300mila posti di lavoro persi per i lavoratori sotto i 30 anni, dal 2008 ad oggi.
La Cgil ha pertanto indetto per il 27 novembre a Roma la prima manifestazione di non + per protestare contro «le continue ed incessanti richieste ricattatorie del mondo del lavoro» e rivendicare più diritti e democrazia. Obiettivo, dire al Governo che i giovani non sono più disposti a tutto, che i ragazzi che hanno studiato e che hanno competenze meritano qualcosa di più.