«Abbiamo cominciato da poco a spingere sulle PMI, ma già abbiamo alcuni casi di successo: aziende che grazie a Facebook hanno migliorato il proprio business online». Luca Colombo, country manager di Facebook Italia, racconta a PMI.it una strategia che nel medio periodo promette di aiutare le piccole e medie imprese a utilizzare proficuamente il Web.
Le PMI italiane come utilizzano Facebook?
Premettiamo che il nostro lavoro sulle aziende è cominciato dalle grandi. Non è da molto che ci rivolgiamo alle PMI, che comunque lavorano in modalità self service su Facebook. Non abbiamo personale a loro dedicato.
Cosa fanno su Facebook?
Per prima cosa, sempre più PMI creano pagine su Facebook. Al mondo 26 milioni di aziende l’hanno fatto e la maggior parte sono PMI (purtroppo, non ho il dato italiano). È alla portata di tutti ed è il primo passo per ristoranti, alberghi, idraulici, carpentieri… La seconda tendenza è potenziare la propria pagina con qualche elemento pubblicitario in grado di aumentarne la popolarità. E moltiplicare per esempio le prenotazioni di un ristorante. Abbiamo notato un’adozione importante di “promoted post” da parte loro.
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Qual è la strategia tipica con cui le PMI lavorano su Facebook?
È molto semplice. Possiamo dire che, già con la creazione della pagina, le PMI registrano un impatto sul proprio business. Un ristoratore, per esempio, scatta la foto del piatto del giorno e posta un messaggio promozionale su Facebook (es.: “per i primi dieci clienti, oggi 10% di sconto”). Se il ristorante vuole aumentare il pubblico, sceglie poi di “promuovere” quel post, indicando a Facebook, sulla piattaforma pubblicitaria self service, le caratteristiche del target a cui vuole fare apparire quel post.
Con quale efficacia?
Abbiamo tanti case study su grandi aziende. Ma cominciano ad arrivarne anche su PMI. Per esempio LoveThesign, startup milanese con ecommerce dedicato all’home design. La sua campagna su Facebook ha aumentato del 464% il CTR e ha avuto un 57% di conversion rate, in particolare grazie al formato Page Post Link Ad. Oppure BellavitainPuglia, che si occupa di offerte di fascia medio-alta per ristoranti, hotel, villaggi vacanze eccetera. Grazie a offerte su Facebook (inserzioni per aumentare il numero di fan, promozione di post e offerte) ha aumentato del 30% gli iscritti, del 40% le visite e del 20% i ricavi.
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I prossimi passi per supportare le PMI italiane?
Ci sforziamo di migliorare l’interfaccia della piattaforma pubblicitaria per renderla più semplice, immediata ed efficace. Ti assicuro che non è una missione banale: richiede parecchia interazione con le aziende e raccolta di feedback.
Sì, ma in Italia abbiamo un grosso problema: secondo Eurisko, delle 4,5 milioni di aziende italiane (di cui 4 con meno di 10 dipendenti) solo il 25% ha un sito web. Siamo fanalino di coda in Europa, anche per vendite online da parte delle aziende. Che può fare Facebook per aiutarle a recuperare i ritardi?
Abbiamo avviato alcune iniziative di comunicazione e formazione. Su Facebook abbiamo un’area con contenuti specifici – video, webinar, informazioni – per raccontare alle aziende quali opportunità hanno sulla nostra piattaforma e come sfruttarle. Ma lavoriamo anche sul territorio. Con Confindustria abbiamo organizzato a Roma un seminario per spiegare agli albergatori le opportunità di marketing possibili su Facebook. Lavoriamo con associazioni di categoria per attività di formazione e seminari in ambiti specifici. C’è ancora un grosso ritardo nella conoscenza che le aziende hanno di ciò che possono fare su Facebook per valorizzarsi anche gratis (aprire una pagina). Dobbiamo accelerare in questa direzione: lavoreremo di più con soggetti locali per arrivare alle persone giuste, da sensibilizzare, e facendo un’attività più capillare. Finora l’abbiamo fatto in modo superficiale. Ci sarà molto da fare nei prossimi mesi.