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Sconto IRPEF: copertura da imprese Rinnovabili?

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 28 Aprile 2014
Aggiornato 5 Maggio 2014 11:03

Il DL IRPEF inasprisce le tasse per le imprese agricole che investono nelle rinnovabili, le risorse potrebbero servire per coprireil bonus IRPEF?

Il Bonus IRPEF per i redditi tra 8 mila e 24 mila euro lordi è ormai ufficiale dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2014 del DL 66/2014 recante “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”. Quelle che sono ancora da definire con certezza sono le coperture finanziarie dell’iniziativa del governo Renzi per ridurre il cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti e assimilati. E nel decreto IRPEF sembrano esserci novità, non buone, per il settore delle rinnovabili, che potrebbe andare a finanziare in parte gli 80 euro in più in busta paga.

=> Scarica il testo del Decreto IRPEF

Tasse rinnovabili agricole

Più in particolare l’inasprimento della tassazione del reddito che le aziende agricole ricavano producendo energia pulita  contenuto nel DL IRPEF potrebbe andare a finanziare il Bonus IRPEF. All’articolo 22 al comma 1 si legge infatti:

“All’articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e successive modificazioni, le parole: “e si  considerano  produttive di reddito agrario “sono sostituite dalle seguenti: “Il reddito è determinato  applicando all’ammontare dei corrispettivi delle operazioni soggette a registrazione  agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto il coefficiente di redditività del 25 per cento“. Le disposizioni del presente comma si applicano a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2013 e di esse si tiene conto ai fini della determinazione dell’acconto delle imposte sui redditi dovute per il predetto periodo d’imposta.”

Viene quindi modificata a partire dal periodo di imposta 2014, la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche, nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal terreno effettuata dagli imprenditori agricoli. Così tutte le entrate che derivano dalla produzione di energia pulita saranno tassate al 25%, mentre finora potevano essere tassate tramite rivalutazione delle rendite catastali. Da questa operazione il Governo si aspetta un recupero di gettito IRPEF di circa 45 milioni di euro l’anno dal 2015 e 33,8 per il 2014.

=> IRPEF e Lavoro: il testo dei decreti approvati

Reazioni

Immediata la protesta degli agricoltori rappresentati da Agrinsieme, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari:

“dopo gli interventi normativi introdotti con il decreto Destinazione Italia, che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, l’aggravio fiscale previsto con il provvedimento approvato dal Governo venerdì scorso rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio economico-finanziario delle imprese agricole che hanno investito nel settore delle rinnovabili”.

La novità produrrà, infatti,

effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario”.

Peraltro, sottolinea Agrinsieme:

“la pesante tassazione genera un gettito di gran lunga superiore a quanto stimato dal Governo, che impone un profondo ripensamento della misura, in particolare per i settori del biogas e delle biomasse, che utilizzano materia prima agroforestale, effluenti zootecnici, sottoprodotti, con positive ricadute economiche sul territorio”. Occorre “assolutamente rivedere l’impianto delle nuove norme, al fine di assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell’ambiente. In questo ambito è indispensabile rilanciare una strategia di settore che eviti provvedimenti estemporanei, con effetti retroattivi”.