Il Ministero dello Sviluppo Economico è tornato ad avere un ministro: l’Onorevole Paolo Romani. Dopo le dimissioni di Claudio Scajola il 4 maggio scorso, l’interim del Dicastero era stato affidato allo stesso presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi.
Ieri, a cinque mesi di distanza, il viceministro alle Comunicazioni Romani ha giurato come nuovo ministro dello Sviluppo Economico.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto ieri al Quirinale il premier, che gli ha sottoposto per la firma il decreto di nomina del il nuovo ministro.
Una notizia lungamente attesa dalle imprese, in particolar modo da quelle che hanno già ricevuto l’approvazione dei finanziamenti pubblici ma che sono ancora in attesa che questi vengano ora sbloccati e finalmente erogati.
Nel curriculum di Romani, classe 1947, spicca la sua lunga esperienza nell’editoria radiotelevisiva: ha contribuito alla nascita di Tvl, è fondatore di Milano Tv, amministratore delegato di Telelombardia e editore di Lombardia 7. Dal punto di vista politico è deputato di Forza Italia, in questa legislatura è stato nominato sottosegretario alle Comunicazioni per poi diventarne viceministro.
La nomina per il momento non è stata accolta con grandi entusiasmi. Di certo, il nuovo ministro non si trova di fronte una situazione semplice, oltre ai problemi imposti dalla crisi sul fronte lavoro, attività economiche e produttive, ci sono quelli lasciati in eredità da 5 mesi di assenza di un Ministero. C’è inoltre chi critica la scelta di Berlusconi anche sul fronte del conflitto di interessi.