Un Protocollo d’intesa firmato dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia) Dino Scanavino e il presidente della Agia (Associazione giovani imprenditori agricoli) Luca Brunelli, darà il via a 20 mila nuovi posti di lavoro nel settore dell’agricoltura. L’accordo prevede l’avvio presso le imprese agricole associate di tirocini e rapporti di apprendistato per gli under 25 all’interno del Piano “Garanzia Giovani”, il progetto europeo avviato con lo scopo di favorire l’ingresso delle giovani generazioni nel mercato del lavoro.
=> Garanzia Giovani: da marzo un programma nazionale
L’iniziativa è rivolta ai giovani tra i 15 e i 25 anni che abbiano portato a termine da non più di quattro mesi gli studi o nello stesso arco di tempo abbiano perso il proprio posto di lavoro. Commentando il Protocollo d’intesa, Poletti ha sottolineato l’importanza del Piano “Garanzia Giovani”:
«finora la regola era dire ai ragazzi senza lavoro: “arrangiati”. Con la “Garanzia Giovani” c’è un cambio di passo, saremo in grado di dire: se ti iscrivi a un portale, sarai chiamato. Ma per farlo abbiamo bisogno delle aziende».
L’accordo appena siglato, continua Poletti:
«è uno dei segni del cambiamento che vogliamo dare. Veniamo da anni pesanti, adesso bisogna prendere la strada che ci riporta a crescere e dare opportunità. Il Governo ha deciso di prendere di petto la situazione, bisogna iniziare a produrre qualcosa di nuovo, iniziare a creare i posti di lavoro. La Garanzia Giovani è il prototipo sul quale vogliamo costruire le politiche attive sul lavoro. Il Governo si assume il rischio di prendere delle decisioni e se ne assume le responsabilità. È un cammino difficile, complicato ma sono convinto di poter raggiungere risultati importanti.
Il ministro ha poi ricordato:
«abbiamo firmato il protocollo con Finmeccanica e oggi lo firmiamo con la prima associazione di categoria, nei prossimi giorni continueremo su questa strada. Avere oggi imprenditori agricoli giovani che hanno entusiasmo e che investono è importante».
=> Lavoro: il Jobs Act non basta
Da parte sua il presidente della Cia ha rimarcato che il settore agricolo è riuscito in questi tempi di di crisi a mantenere i livelli occupazionali pre-crisi, con un milione circa di lavoratori agricoli, ed una crescita di dipendenti con meno di 35 anni nell’ultimo anno del +5,1%. Ora però, continua Scanavino:
«il mondo agricolo vuole dare il suo apporto alla soluzione del dramma della disoccupazione giovanile».