Taglio IRPEF: il decreto sull’aumento in busta paga

di Barbara Weisz

Pubblicato 17 Aprile 2014
Aggiornato 7 Maggio 2014 08:32

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Più alta la detrazione sul lavoro dipendente, aumento in busta paga anche per redditi esentasse, colf e badanti: le anticipazioni sul decreto di taglio del cuno fiscale.

Sempre più vicino l’atteso l’aumento in busta paga per i lavoratori dipendenti: il governo approva il 18 aprile il decreto con la misura, malgrado le polemiche legate alla corsa contro il tempo del DEF (Documento di Economia e Finanza), che metterebbe a rischio il provvedimento. Vediamo come si configura, secondo gli elementi ufficiali e le indiscrezioni dell’ultima ora. A disposizione ci sono 10 miliardi per una platea di circa 14 milioni di Italiani che guadagnano fino a 25mila euro l’anno. A ricevere l’aumento più consistente sarà chi è nella fascia di reddito lordo annuo (RAL) di 20-24mila euro. L’ISTAT ha stimato tutti gli incrementi in busta paga per scaglione di reddito, in 5 fasce:

=> Calcolo sconti IRPEF per fasce di reddito

Ebbene, solo il 9,5% delle risorse andranno ai redditi più bassi, mentre oltre il 50% si distribuisce nel terzo e quarto scaglione (20-30mila euro annui).

Sconto IRPEF per reddito familiare

In realtà, tutto dipende molto anche dalla composizione del nucleo familiare (e relativo reddito) e dal meccanismo di scala che identifica i monoreddito, chi ha figli e via dicendo: le cinque fasce, infatti, cambiano range di reddito a seconda che il lavoratore sia single e quindi monoreddito oppure se fa parte di un nucleo familiare con un reddito “composto”. Ad esempio:

  • un single è in terza fascia se guadagna 18-23mila euro
  • una famiglia (due lavoratori e un figlio minorenne) è sempre in terza fascia ma con reddito complessivo di 32-42mila euro.

Secondo la classificaazione ISTAT, la fascia più bassa (nel caso di un single, equivale a uno stipendio fino a 12mila euro), avrà un aumento di 714 euro, che sale a 796 euro per la seconda fascia (stipendio fra 12mila e 18mila euro) e a 768 euro nel terzo gruppo (da 18 a 23mila euro), scendendo poco sotto i 700 euro per il quarto gruppo (da 23mila a 31mila euro) e a 451 euro sopra i 31mila euro.

=> Aumento in busta paga: calcolo per fasce di reddito

Il decreto

Il dettaglio degli aumenti è demandato al decreto, così come il meccanismo di attuazione per il taglio del cuneo fiscale. Oltre all’aumento delle detrazioni sul lavoro dipendente, l’Esecutivo ha previsto una sorta di bonus (slegato dal sistema delle detrazioni IRPEF sul lavoro) destinato ai redditi esentasse (sotto gli 8mila euro l’anno). E alla vigilia del CdM spunta anche un aumento a colf e badanti, anticipato dal datore di lavoro che poi si rivale sui versamenti INPS.

Coperture

Il decreto contiene anche il dettaglio delle misure di Spending Review destinate a corprire la spesa, come noto pari a 10 miliardi. Attenzione: per quest’anno, visto che l’aumento partirà da fine maggio, la copertura necessaria è inferiore. Tuttavia, non trattandosi di un provvedimento una tantum ma di un beneficio strutturale, è fondamentale che lo diventi anche la copertura finanziaria. Si è parlato persino di una riscossione forzata del canone Rai in bolletta elettrica, ma dinanzi alla sollevazione popolare il Governo si è affrettato a smentire. Per ora. Chi vivrà vedrà.