Il mercato italiano del Turismo è in grado di raddoppiare il proprio contributo al Prodotto Interno Lordo del Paese e all’occupazione. Lo afferma la Confindustria, che ha avanzato un programma in cinque punti per il rilancio del PIL in dieci anni.
Il piano è stato illustrato dalla presidente Emma Marcegaglia, che ha sottolineato come il nostro patrimonio culturale e ambientale sia «una delle poche materie prime di cui dispone l’Italia».
Nello specifico, servirebbero interventi strutturali per attrarre flussi turistici internazionali, recuperando la quota parte persa negli ultimi anni, insieme a destagionalizzazione e sviluppo del turismo al Sud.
Infine, l’Italia dovrebbe ritagliare un ruolo di maggiore rilievo nei mercati a più alto potenziale di attrazione ed ottenere i consensi per la realizzazione di grandi eventi, anche e soprattutto a livello internazionale.
Con queste attività si potrà passare dall’attuale 9,5% al 18,5% come contributo sul PIL ed ottenere un incremento occupazionale di 1,8 milioni di persone passando da 2,5 a 4,3 milioni di addetti operanti nel settore.
Nello specifico, delle soluzioni individuate dal piano sarebbe proprio la destagionalizzazione a portare il maggior beneficio al PIL, con 125 miliardi di euro possibili, e all’occupazione, con oltre 380mila nuovi posti di lavoro.