Piccola impresa del Commercio con sede nel Mezzogiorno: è il profilo tipico dell’azienda con difficoltà nel saldare le fatture commerciali, accumulando un significativo ritardo nei pagamenti: i dati 2007-2014 diffusi da CRIBIS D&B evidenziano come e quanto la crisi abbia peggiorato i comportamenti su questo fronte.
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Studio Pagamenti 2014
Per dare un’idea: nel 2010 le aziende che pagavano con grave ritardo (oltre 30 giorni) erano il 5,5% mentre oggi è oltre il 16%, che si affiancano ad 49% che paga con un ritardo entro 30 giorni. In pratica, l’effetto crisi ha causato un ulteriore ritardo per quelle aziende che già saldavano le fatture oltre i tempi prefissati. Le imprese puntuali sono solo il 38% e il confronto 2013-2014 evidenzia un allarmante -8% di pagamenti puntuali.
Ritardi tra le PMI
L’analisi per dimensione aziendale evidenzia come a pagare più frequentemente con ritardi gravi siano le micro aziende, che superano i 30 giorni in oltre il 17% dei casi. Percentuale che scende all’11% fra le piccole, al 9% fra le medie e all’8,5% fra le grandi imprese. Ma sempre le micro aziende sono quelle in maggior numero tra le puntuali: nel 39,8% dei casi contro il 35,9% delle piccole imprese, il 26,6% delle medie e il 16,3% delle grandi.
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La suddivisione per area geografica vede le imprese del Nord più propense a rispettare i termini o a contenere il ritardo. L’area più affidabile è il Nord-Est (46,9% di aziende puntuali), seguito da Nord Ovest 43,7% e Centro 33,5%, con Sud e Isole fanalini di coda per puntualità (25%). C’è più omogeneità nei pagamenti in ritardo entro i 30 giorni (intorno al 45%) con punte superiori al 47% nel Sud. I super ritardatari prevalgono nel Sud (27,9%) mentre le aziende più virtuose sono quelle del Nord-Est (9,2%). La classifica delle Regioni? La più puntuale è l’Emilia Romagna, 48%, seguita da Friuli Venezia Goilia e Lombardia. La più ritardataria la Calabria, 33,1%, seguita da Campania e Sicilia.
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Settori a rischio
I più puntuali sono Servizi finanziari (51,5%) e Agricoltura (48%), mentre nel Commercio al dettaglio i pagamenti si effettuano entro la scadenza solo nel 26,3% dei casi, annoverando anche i più frequenti gravi ritardi (27%). Rispetto al 2010 ha peggiorato la situazione nelle misura del 265,3%. Seguono Servizi, Industria ed Edilizia con un peggiormanento di oltre il 150%.
Insolvenze e controllo
I dati, commenta Marco Preti, A.d. CRIBIS D&B, forniscono lo specchio di un scenario nuovo.
I ritardi di pagamento e la rischiosità delle aziende italiane si assestano su un nuovo livello, più alto rispetto al passato. Inoltre i fallimenti nell’ultimo anno sono aumentati del 14% e oltre l’80% delle aziende italiane ha subito un grave insoluto, nel 40% dei casi da clienti con anzianità di fornitura superiore ai 5 anni. Tutti i segnali di un contesto divenuto negli ultimi 5 anni molto più rischioso.
Per contro, ci sono anche segnali positivi: le aziende stanno incrementando nel controllo sui pagamenti per rimanere sul mercato, investendo in nuove strategie di gestione della clientela:
monitoraggio, policy commerciali, credit management e procedure di recupero crediti più tempestive e strutturate.