Proteggere il Made in Italy e la produzione di qualità, questo l’obiettivo perseguito a Bruxelles in occasione della riunione del Comitato di Politica Commerciale. La Commissione ha infatti deciso, con l’approvazione degli Stati membri, di non firmare alcun accordo ACTA per proteggere la proprietà intellettuale dalla falsificazione che non includa una adeguata protezione delle Indicazioni Geografiche dalla contraffazione.
Il Ministero delle Sviluppo Economico ha sottolineato come questo porterà anche maggiori garanzie per il DOC italiano contro la contraffazione.
L’Italia è sempre stata, infatti, tra le sostenitrici del diritto di proprietà intellettuale delle IG (Indicazioni Geografiche) al pari dei marchi, per contrastare le imitazioni contraffazioni delle proprie produzioni agroalimentari sui mercati internazionali.
Una questione controversa, evidenziata anche nel corso dei negoziati dell’ACTA tenutisi in agosto a Washington dove è emersa una sostanziale differenza tra la visione dei Paesi Europei, particolarmente attenti alla tutela delle IG, e Paesi come gli USA dove la legislazione è particolarmente incentrata sul marchio.
Ricordiamo che l’Anti-Counterfeiting Trade Agreement è stato avviato nel giugno 2008 tra USA, Giappone, Unione Europea, Svizzera, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del sud, Messico e Marocco proprio su proposta degli USA e Giappone