Pagamenti PA: un incubo per le PMI del Sud

di Teresa Barone

Pubblicato 25 Marzo 2014
Aggiornato 1 Aprile 2014 11:08

Le Regioni del Sud non saldano i debiti con le imprese nonostante le risorse statali ricevute: i dati della Cgia e l’appello al Governo Renzi.

Esiste un netto gap tra le Regioni della Penisola per quanto riguarda il pagamento dei debiti che gli enti pubblici locali hanno accumulato con le imprese: su 1,5 miliardi di euro, solo 525 milioni sono effettivamente stati erogati ai fornitori in attesa del saldo delle fatture, nonostante il recepimento della Direttiva UE sui tempi certi di pagamento e nonostante le nuove strategie del Governo che muovono in questa direzione:

=> La nuova norma per il saldo delle fatture commerciali della PA

PA del Sud maglia nera

Secondo la Cgia di Mestre, a fare peggio sono le Regioni del Sud Italia e in particolare Sicilia, Sardegna e Campania, mentre alcune PA del Nord come Emilia Romagna e Veneto hanno versato l’intero stock saldando interamente i debiti con le imprese.

I piani del Governo

Da parte del segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi arriva un monito rivolto al Governo Renzi, chiamato ad «accelerare sul fronte dei pagamenti e intervenire in modo fermo e autorevole su quelle realtà che faticano ancora a saldare le imprese».

=> Crediti PA per settore: 215mila imprese in attesa di pagamenti

«Ricordo, altresì, come il comportamento tenuto nei mesi scorsi da molte Amministrazioni Pubbliche sia stato inaccettabile. Infatti, entro la metà di settembre del 2013, tutti gli enti della Pubblica Amministrazione dovevano segnalare al Ministero dell’Economia l’ammontare dei debiti maturati nei confronti delle imprese private. Invece, entro il termine previsto ha risposto meno del 40 per cento degli interessati, fornendo, oltretutto, dei dati poco attendibili».

Debiti PA: non comunicato il saldo entro settembre

«Alla luce di ciò è necessario che il Governo Renzi intervenga velocemente e si riesca finalmente a conoscere l’entità certa del debito commerciale accumulato dalla nostra PA».