Testo Unico Esodati: gli emendamenti in Commissione Lavoro

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 24 Marzo 2014
Aggiornato 23 Aprile 2014 12:05

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La Commissione Lavoro alla Camera esamina il testo unico sugli esodati da sottoporre al ministro del Wefare Poletti, il quale assicura: il Governo cerca una soluzione definitiva.

Prende il via alla Commissione Lavoro alla Camera l’esame dei circa 30 emendamenti presentati al testo unico sugli esodati, atteso in Aula per la metà di aprile. L’obiettivo del testo unificato redatto dalla Commissione, sul quale sembrano essere d’accordo quasi tutti i gruppi parlamentari, è di confermare le salvaguardie dalla Riforma delle Pensioni Fornero, oggi previste per le persone che avrebbero dovuto andare in pensione entro il 6 gennaio 2015, al 2020.

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ASpI o Salvaguardia?

In disaccordo solo Scelta Civica che vorrebbe sostituire le salvaguardie con l’ASpI. L’on. Fedriga della Lega, ha definito la posizione di Scelta Civica “irresponsabile”: si vuole continuare a «massacrare gli esodati e lasciare per strada centinaia di migliaia di lavoratori che avrebbero subito le conseguenze di accordi firmati prima dell’approvazione della Legge Fornero». Di contro Scelta Civica difende la propria posizione e la propria soluzione che prevede l’applicazione dell’ASpI a tutti gli esodati senza esclusione, a differenza di ciò che propone la Lega: includere nel trattamento pensionistico solo alcune specifiche categorie di persone senza lavoro.

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Poletti: soluzione definitiva

In ogni caso il testo della Commissione verrà sottoposto nei prossimi giorni alla valutazione del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, poi si tratterà di trovare con il governo Renzi le giuste coperture finanziarie. Intanto il ministro si è espresso sul tema a margine del Forum Confcommercio di Cernobbio: «sugli esodati c’è una discussione ed una verifica in corso, con la volontà di cercare una soluzione che affronti il problema nella sua integralità. Noi vorremmo evitare di fare la misura di tutela numero 6 o 8, perché questo produce un effetto collaterale sbagliato, e mantiene aperto un dato che non è definito. Non sappiamo di cosa stiamo parlando finché non avremo tirato una riga, e specificato che quello è il contesto. Noi stiamo lavorando su questo tema, ma non con lo spirito del cercare altri 10 euro, o cercando di risolvere il problema di altri 5mila. Proviamo ad immaginare una misura che perimetri il problema, trovi una soluzione, che sarà quella che riusciremo a realizzare, ma noi lavoriamo con questo spirito. Fino alla fine del 2014 le coperture ci sono, la misura è già stata fatta ed è deliberata, ed è finanziariamente coperta. Oggi lavoriamo ad una soluzione definitiva».