È attesa per il mese di settembre la riunione del primo comitato del ministero dello Sviluppo economico finalizzata alla delibera del Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà, che dovrebbe ammontare ad un totale di 70 milioni di euro.
Una decisione che riguarda medie e grandi imprese con un numero di addetti compreso tra i 50 e i 250, che si trovano ancora a rischio insolvenza a causa della crisi e necessitano quindi di un piano per il rilancio.
Il Fondo offrirà un contributo sotto forma di garanzia statale sui finanziamenti bancari contratti dall’impresa prevedendo un tempo per restituire il finanziamento che va dai due ai cinque anni.
Un intervento sicuramente necessario, ma non sufficiente a risollevare la sorte delle molte imprese italiane in difficoltà. Allo stato attuale, infatti, Invitalia – agenzia incaricata di effettuare l’istruttoria – ha già ricevuto un numero di domande tale da richiedere un ammontare complessivo di 78 milioni di interventi.
Di questi 68 milioni di euro riguardano richieste di garanzie per progetti di ristrutturazione, mentre gli altri 10 milioni sono relativi ad operazioni di salvataggio.
La maggioranza riguarda le imprese di medie dimensioni, due terzi delle quali attive in regioni del Centro-nord, che stanno tentando la risalita mediante la riorganizzazione del portafoglio prodotti, la ristrutturazione di attività altamente competitive e la diversificazione verso nuove attività redditizie.