Crediti PA per settore: 215mila imprese in attesa di pagamenti

di Teresa Barone

Pubblicato 18 Marzo 2014
Aggiornato 25 Marzo 2014 09:52

Oltre 215mila imprese attendono i pagamenti da parte della PA: i dati Unimpresa settore per settore.

Ammonta a oltre 215mila il numero di imprese nazionali che attendono pagamenti da parte della pubblica amministrazione, in media caratterizzate da crediti fino a 322mila euro. Lo afferma il Centro studi di Unimpresa effettuando una stima dei pagamenti arretrati sulla base dei dati del Ministero dell’Economia, dell’Istat e della Banca d’Italia. Il report informa sui crediti vantati dalle PMI settore per settore, sottolineando la profonda crisi che colpisce le attività imprenditoriali italiane spesso costrette a ricorrere a licenziamenti o comunque costrette in una condizione di insolvenza.

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Crediti PA settore per settore

Stando ai dati, le imprese dell’industria in attesa di pagamento da parte degli enti pubblici sono 5436 aziende, mentre per quanto riguarda l’edilizia sono 100926 aziende che aspettando le risorse dello Stato. Nell’ambito dei servizi, invece, il ritardo dei pagamenti da parte della PA colpisce attualmente il 3,3% dell’intero settore.

Il programma del Governo

Secondo quanto previsto dal Consiglio dei Ministri, entro settembre dovrebbe essere saldato tutto lo stock dei debiti. Il ddl del governo consentirebbe di pagare entro il 21 del mese tutte le fatture commerciali della PA rimaste inevase, compresi i debiti quelli in conto capitale.
Le somme già contabilizzate, addirittura, dovrebbero essere versate entro il primo luglio:

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«Ci auguriamo che il Governo riesca a condurre in porto il progetto annunciato mercoledì scorso volto ad azzerare gli arretrati – afferma il presidente di Unimpresa Paolo Longobardi – l’economia italiana vive una delle fasi più drammatiche della storia. Il pagamento degli arretrati consentirebbe di respirare non solo alle imprese creditrici dello Stato centrale o delle amministrazioni territoriali, ma anche a tutte le altre aziende collegate e subfornitrici.»