Una recente analisi sui pagamenti tra imprese italiane, ha rivelato un preoccupante trend: ad aprile, i dati rivelano un incremento dei ritardi nel B2B, che completa l’analisi effettuata sulle aziende più virtuose in termini di affidbilità e basso rischio di insoluti. Gli studi sono a cura di CRIBIS D&B (Gruppo CRIF), secondo cui
“nel primo trimestre 2014 si è registrata una nuova consistente riduzione della puntualità nei pagamenti delle imprese italiane nei confronti dei partner e fornitori. A marzo 2014, infatti, solo il 38% delle imprese è stata puntuale nell’onorare le fatture, un calo di ben 8 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2013, quando la media era del 46%. Un altro dato che evidenzia le difficoltà del sistema dei pagamenti italiani è sottolineato dai ritardi oltre i 30 giorni, arrivati al 16%, + 45,2% rispetto ad un anno fa e ben il 192,7% in più rispetto al 2010″.
CRIBIS ha dunque stilato un identikit delle imprese italiane più virtuose, ovvero affidabili nelle relazioni commerciali B2B: grandi dimensioni storiche del Nord Est, dove si trova l’8,56% delle virtuose sul totale di imprese attive sul territorio; nel Nord Ovest troviamo l’8,47%, nel Centro il 5,25% e nel Sud e Isole il 2,58%.
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Aziende più virtuose
Più in particolare i partner commerciali migliori sarebbero localizzati in Piemonte (9,38%), Emilia Romagna (9,01%) e Valle D’Aosta (8,87%), soprattutto se attivi nel macrosettore dei Servizi Finanziari (19,89% del totale delle imprese virtuose rispetto al totale di quelle operanti nel comparto), dell’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca (8,26%), o dei Servizi (7,99%). Meno affidabili le imprese dell’Edilizia (1,30%), dei Trasporti e Distribuzione (2,77%) e del Commercio al Dettaglio (2,90%), nonché quelle localizzate in Campania (1,90%) e Calabria (2,24%).
Sul totale delle aziende il 35,36% di quelle più affidabili risultano essere di grandi dimensioni, pari allo 0,14% delle imprese italiane. Le imprese di dimensioni minori si dimostrano invece meno solide, con le medie imprese che si posizionano al secondo posto con il 32,04% di imprese affidabili, seguono poi le piccole (16,38%) e le micro (5,16%), le quali hanno però un’incidenza sul totale delle imprese italiane del 95,27%. Più a rischio le relazioni commerciali con le imprese costituite da meno di 3 anni (0,36% sul totale delle imprese più affidabili), mentre quelle fondate prima del 1951 detengono una quota pari al 34,87% del totale.
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Parametri dell’analisi
- indici di bilancio;
- esperienze di pagamento;
- informazioni pregiudizievoli;
- informazioni anagrafiche;
- forma giuridica;
- area geografica di appartenenza;
- dimensione;
- anzianità aziendale.
=> Luova normativa per le transazioni B2B
Questi dati sono stati utilizzati per classificare le imprese italiane sulla base della probabilità di generare insoluti commerciali nei 12 mesi successivi la rilevazione, aggiornata al 31 dicembre 2013. Spiega Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B.
«In una fase del ciclo economico ancora caratterizzata da grande incertezza, con la conseguente necessità di gestire con la massima attenzione le potenziali criticità nelle relazioni commerciali, nella nostra analisi abbiamo voluto focalizzarci sulle imprese più virtuose, sulle eccellenze presenti sul territorio nazionale. D’altro canto, conoscere quali sono i clienti più affidabili è importare quasi quanto identificare i clienti più critici. Sono infatti proprio questi i partner commerciali sui quali bisogna investire e su cui puntare per uscire dalla crisi. Per questo una gestione del portafoglio complessiva, e non focalizzata solo sulle criticità, può permettere alle aziende di identificare rapidamente le realtà più virtuose e agire di conseguenza».