Un taglio al costo del lavoro da dieci miliardi, secondo anticipazioni in forma di detrazioni IRPEF per lavoratori in busta paga e sconti IRAP per le imprese: si configura così la riduzione del cuneo fiscale annunciata dal Premier Matteo Renzi nel discorso con cui si è presentato per la fiducia. Dopo il criptico «a doppia cifra» del Senato, è arrivata la conferma alla Camera da parte dello stesso Renzi: taglio da dieci miliardi, non di dieci punti. Questo fa chiarezza su un punto che era rimasto poco chiaro entità della misura (almeno 10 mld) o percentuale di taglio (almeno il 10%)? La differenza non era da poco, perché nel secondo caso il costo sarebbe raddoppiato (prendendo per buone le stime secondo cui ogni punto in meno costa 2 miliardi).
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Misure in dettaglio
Per quanto riguarda lo sgravio in busta paga si fanno due ipotesi: riduzione delle prime due aliquote IRPEF (ossia dei redditi fino a 27mila euro); aumento delle detrazioni sul lavoro dipendente. La prima ipotesi costerebbe circa 5 miliardi e la platea dei beneficiari corrisponderebbe all’85% dei dipendenti, con aumento medio di circa 100 euro per il 2014. Quanto all’IRAP delle imprese, si parla di un taglio del 10%: costerebbe circa 3 miliardi. Le due misure così previste non costerebbero ancora i 10 miliardi annunciati però.
Coperture e tempi
Renzi ha dichiarato altre due cose: le risorse arriveranno attraverso «misure serie e irreversibili legate alla revisione della spesa», che porterà risultati concreti già nel primo semestre 2014. Ragionando su queste frasi si possono ricavare due elementi.
- Primo: le risorse arriveranno dalla spending review, il che sembra escludere che il taglio de cuneo verrà finanziato con misure come quella citata dal nuovo vicepremier, Graziano Del Rio, ossia un possibile aumento della tassa sulle rendite finanziarie e magari anche sui BOT. Palazzo Chigi aveva già smentito ma senza escludere una rimodulazione. Comunque, il discorso di Renzi parla solo di risparmi di spesa e non di nuove tasse.
- Secondo: non si esclude che qualche misura arrivi già con l’annunciata riforma del lavoro prevista per marzo, ma il riferimento alla metà del primo semestre sembra indicare che la misura sul cuneo fiscale sia contenuta nella riforma fiscale, annunciata per maggio.
Con le nuove norme sul lavoro, invece, arriveranno forse i nuovi ammortizzatori sociali, ovvero il sussidio di disoccupazione universale già previsto dal Jobs Act. Significa in pratica accesso all’Aspi anche per i precari, misura che secondo le stime costerebbe fino a 8 miliardi di euro. Il passaggio che Renzi ha dedicato alla riforma del lavoro non specifica le coperture, quindi in questo caso è difficile fare previsioni.