I tagli di budget imposti dalla crisi e i nuovi trend di consumo consapevole volti al risparmio e alla qualità al giusto prezzo incidono non poco sulle strategie di marketing delle aziende. In questo scenario, il concetto di brand e identità aziendale rimane un fattore chiave per riuscire a mantenere alti i tassi di vendita.
Un recente studio Astarea sulle attività di marketing delle imprese, ha analizzato un campione di 300 marche per individuare le iniziative di informazione dei consumatori più efficaci.
Il concetto di base è quello di trasferire agli acquirenti il giusto mix tra prezzo competitivo (il cosiddetto “value for money”) e soddisfazione generata da un prodotto di marca.
La ricerca di mercato ha analizzato le strategie di marketing in relazione alle caratteristiche di prodotto, ai valori di marca e alla gestione dei veicoli di comunicazione, identificando tre tipologie di attività rappresentate dal “marketing classico”, dalla “innovazione tattica” e dalla “innovazione strategica”.
In sintesi, si è evidenziato come il marketing classico rappresenti la metà del mercato e proponga agli acquirenti i prodotti già consolidati e presenti nel portfolio. In questo caso, la diversificazione di prodotto è comunque interna alla categoria di riferimento del marchio e le strategie di marketing coinvolgono principalmente i media classici.
Il restante 50% è suddiviso tra l’innovazione tattica (30%) e innovazione strategica (20%). Nel primo caso emergono nuove idee di prodotto o servizio, soprattutto riferiti a temi particolarmente attuali come l’ecologia, la salute e l’hi-tech. Nel secondo caso si offrono nuovi prodotti in senso assoluto, capaci di valorizzare il brand ed aprendo nuove linee produttive all’interno dell’offerta.
Per entrambi i casi, la linea comune nelle campagne di marketing è l’utilizzo dei new media, anche in modalità avanzata, per arrivare attraverso il mondo online a tutti i consumatori capaci di sfruttare le potenzialità della rete.