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UE: il mercato online e i servizi sul Web

di Tullio Matteo Fanti

8 Luglio 2010 14:30

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Il commissario antitrust europeo Joaquín Almunia parla dello stato dell'e-commerce in Europa e dei servizi basati sul Web, e di cosa è stato o non è stato fatto per favorire la libera competizione sul Web

Joaquín Almunia, commissario antitrust europeo, nelle ultime ore ha parlato dell’evoluzione del mercato del digitale, con particolare riferimento al commercio e ai servizi online: occorrono policy adeguate per favorire la competizione, bisogna semplificare i pagamenti ed evitare l’eccessivo predominio delle parti sul Web.

Per quanto riguarda il commercio elettronico, nonostante oggi le tecnologie permettano di scavalcare facilmente i confini geografici, 7 transazioni transfrontaliere online su 10 effettuate all’interno dell’Unione europea spesso ancora falliscono.

Il commercio transfrontaliero online possiede un grande potenziale che però non viene ancora sfruttato adeguatamente, in quanto non è ancora stato creato un mercato interno veramente funzionale per quanto riguarda l’e-commerce; come conseguenza, in Europa il commercio al dettaglio online sta attraversando un momento difficile.

Occorrono quindi policy adeguate sulla competizione, in grado di promuovere il mercato interno, come le recenti regole sulla distribuzione imposte dalla UE, che hanno permesso di effettuare importanti passi in avanti nella salvaguardia dei diritti dei consumatori.

Il punto chiave restano comunque i pagamenti effettuati tra i paesi europei, che devono essere sicuri ed efficienti; a tal proposito Almunia parla di una “Single European Payment Area”, all’interno della quale i pagamenti risultino il più possibile semplici e vantaggiosi.

Per quanto riguarda i servizi online, Almunia sottolinea l’importanza per l’economia dei servizi basati sul Web, come innovativi modelli di business in costante evoluzione.

E’ importante però limitare l’eccessivo predominio sul Web da parte di alcuni di essi: il più importante motore di ricerca in Europa possiede il 95% del mercato, mentre il più importante sito sociale il 70%. «Se alcune compagnie si pongono in una posizione troppo forte sul mercato, c’è il rischio che utilizzino la loro posizione per soffocare gli altri mercati».

Nonostante Almunia non faccia alcun nome specifico per quanto riguarda il motore di ricerca dominante sul mercato, il riferimento a Google appare più che evidente; a tal proposito, la Commissione Europea potrebbe presto aprire un’indagine ufficiale nei suoi confronti.