I bilanci INPS sono sempre più in rosso generando un diffuso allarme per le pensioni future degli Italiani. La Relazione sul bilancio di previsione per il 2014, che sarà esaminata a breve dal Civ (Comitato di indirizzo e vigilanza dell’ente pubblico), prevede infatti che l’Istituto perda quasi 12 miliardi di euro, chiudendo con un risultato di esercizio negativo per 11.997 milioni (passando a -4.529 milioni). Entro fine marzo il commissario straordinario – che succederà al presidente uscente Antonio Mastrapasqua – dovrà presentare al Ministro del Lavoro Giovannini il Piano Industriale 2014-2016 con obiettivi e cronoprogramma finale del processo di fusione di INPDAP ed ENPALS partito due anni fa. Accorpamento che, ormai è cosa nota, rappresenta parte del problema a causa delle passività assorbite (25,2 miliardi di euro). Intanto, a coprire il buco saranno i contributi della lavoratori in Gestione Separata e le anticipazioni dello Stato.
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Legge Stabilità e passivo ex-INPDAP
In realtà, il bilancio di previsione non considera le misure nella Legge di Stabilità 2014 volte a ridurre la passività patrimoniale dell’ex-INPDAP (da sola perde ogni anno 9 miliardi di euro). Con i 25,1 milioni di euro di anticipazioni concesse dallo Stato il risultato economico INPS nel 2014 dovrebbe chiudersi con un avanzo di 13.201 milioni e patrimonio netto a quota 20.669 milioni. Elementi evidenziati da una nota ufficiale INPS secondo cui il sistema previdenziale è in equilibrio, il patrimonio «protetto dall’erosione determinata dall’incorporazione INPDAP». L’INPS ritiene che «i recenti interventi legislativi e le riforme previdenziali degli ultimi anni consentono di garantire la tenuta del sistema previdenziale italiano certificata anche dagli organismi e dalle istituzioni internazionali», ma secondo il membro del Consiglio di indirizzo e vigilanza Gian Paolo Patta «quei soldi non arriveranno materialmente, ma sono solo una posta positiva da iscrivere a bilancio per far quadrare i conti. Inoltre, il regalo del Governo non incide sulle cause strutturali del passivo e il suo beneficio sarà annullato nel giro di pochi mesi quando il disavanzo miliardario continuerà ad erodere le riserve dell’Istituto».
Pensioni
Secondo la Relazione di Mastrapasqua, a fine 2014 diversi fondi pensione chiuderanno in passivo per un totale di quasi 250 miliardi di euro:
- lavoratori dipendenti di -119 miliardi di euro;
- coltivatori di -80 miliardi;
- artigiani di -48 miliardi.
Il buco verrà coperto essenzialmente con due fondi: con quello dei lavoratori parasubordinati, in attivo di 96 miliardi, e con le prestazioni temporanee dei lavoratori dipendenti – malattie, maternità e disoccupazione – in attivo di 179 miliardi. Questo significa, spiga Patta «che diverse decine di miliardi versati dai lavoratori per il sostegno al reddito, alla malattia e alla disoccupazione vengono in realtà utilizzati per sanare il buco degli altri fondi previdenziali».
Allarme Corte dei Conti
Un meccanismo di copertura che non piace alla Corte dei Conti: il magistrato delegato presso l’INPS Antonio Ferrara sottolinea che la tenuta dei fondi e del bilancio INPS «si fonda su un meccanismo di prestiti interni che rappresentano tuttavia il frutto di mere operazioni contabili e si traducono in corrispondenti iscrizioni di crediti finanziari correnti». Già nella relazione di novembre 2013 la Corte aveva fatto notare che quella INPS è «una gestione di sostegno, istituita originariamente sullo schema dei fondi di solidarietà e quindi in autofinanziamento, si è tramutata in una singolare gestione quasi totalmente alimentata da risorse pubbliche, con una quota assolutamente irrilevante di contribuzioni proprie». Si tratta di un equilibrio precario in cui si rincorre l’emergenza, si tappano i buchi attuali lasciando scoperto il futuro di troppi pensionati e futuri pensionati.