Tempi duri per chi utilizza i paesi a fiscalità privilegiata per nascondere qualche operazione finanziaria. Da oggi infatti parte l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate per tutti i soggetti passivi di IVA che hanno eseguito operazioni nei paesi elencati dall’apposita black list definita dal decreto del Ministro delle Finanze del 4 maggio 1999 e dal decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 21 novembre 2001.
Sono incluse tutte le operazioni riferite alla cessione ed all’acquisto di beni, ma anche relative a prestazioni e acquisti di servizi.
Secondo la scrittura normativa sono coinvolte non solo imprese individuali o societarie, ma anche professionisti e, a meno di ulteriori prescrizioni, anche gli enti non commerciali titolari di partita Iva.
Il primo termine per la comunicazione sarà quindi il 31 agosto, data in cui i titolari di partita IVA operanti con i paesi in black list dovranno rendicontare le operazioni effettuate nel mese di luglio. Successivamente la cadenza per la presentazione delle comunicazioni, che comunque dovrà essere effettuata solo in modalità telematica, dipenderà dell’effettivo ammontare delle operazioni.
Nello specifico i contribuenti che avranno rendicontato un ammontare inferiore ai 50mila euro avranno una cadenza trimestrale, mentre sarà mensile per operazioni con ammontare totale superiore ai 50 mila euro.