Si rafforza la presenza di IBM sul mercato del cloud computing, grazie ad un piano di investimenti che metterà sul piatto oltre 1,2 miliardi di dollari. L’iniziativa consentirà di espandersi ulteriormente a livello globale, con oltre 40 data center distribuiti nei cinque continenti. In particolare, sono 15 le regioni coinvolte, comprese America settentrionale, America meridionale, Europa, Asia e Australia.
Strategia Cloud
L’intenzione di IBM è di fornire ai clienti la miglior flessibilità, trasparenza e controllo sul modo di gestire i dati e il business, nonché, in termini di mercato, di estendersi in un prossimo futuro anche all’Asia e all’Africa. Erich Clementi, senior vice president di IBM Global Technology Services, spiega che con questa operazione IBM sta confermando la propria strategia di investimenti in un’area ad altro potenziale, dopo la recente acquisizione di SoftLayer, del valore di 2 miliardi di dollari. Le stime generali sul Cloud infatti, parlano chiaro: il mercato è in forte crescita e raggiungerà presto i 200 miliardi di dollari, grazie ad aziende e pubbliche amministrazioni sempre più pronte a sfruttarne le potenzialità. E IBM prevede di rendere SoftLayer il fondamento del suo portafoglio cloud: grazie all’infrastruttura SoftLayer, conta di disporre di una base sicura e scalabile per l’erogazione a livello globale di servizi cloud.
Data center
Grazie alla numerosità dei data center, IBM sarà in grado di garantire alle aziende la possibilità di scegliere dove posizionare e controllare i propri dati a livello globale: non solo la tipologia di ambiente cloud ma anche la localizzazione che meglio risponde alle specifiche esigenze di business. Si tratta, soprattutto nel contesto italiano, di una caratteristica estremamente interessante, in grado di fornire la corretta visibilità e la trasparenza su dove i dati risiedono, sul loro posizionamento e sul controllo della sicurezza.