Il perdurare della crisi ha favorito la nascita di strumenti alternativi per l’accesso al credito, oggi meno garantito dalle banche. Tra questi, molti per imprese giovanili e femminili, più in difficoltà nel reperire finanziamenti. Vediamone alcuni.
Lazio
Per i residenti nel Lazio che vogliono avviare un’attività o che l’abbiano fatto negli ultimi 21 mesi, sono disponibili fino a 30 novembre 2014 (e comunque fino a esaurimento del plafond da 5 milioni di euro), i fondi di Unionfidi Lazio. È possibile ottenere un finanziamento fino a 100mila euro a tasso agevolato (Euribor a 3 mesi più spread) e senza garanzie, per massimo 5 anni, in favore di investimenti in beni materiali e immateriali effettuati anche nei 12 mesi precedenti alla data di presentazione della richiesta. Basta fare domanda presso una delle banche convenzionate (Unicredit e BCC di Roma) allegando progetto d’impresa e piano economico dal quale emerga la partecipazione al 30% delle spese da parte del richiedente.
Lombardia
La Regione Lombardia ha messo a punto un “Programma integrato d’interventi a sostegno della creazione d’impresa”, con la pubblicazione di vari bandi finalizzati alla promozione di start-up e re-start. È intanto attivo da ottobre 2013 il bando sui finanziamenti diretti a medio termine e a tasso agevolato, così come i contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi di affiancamento, all’interno della Linea 8 “Start Up e Re Start“. Possono partecipare:
Bando Start Up
- Aspiranti imprenditori, che completano l’iscrizione al Registro Imprese di una delle CCIAA della Lombardia, entro 90 gg dal decreto di approvazione dell’elenco dei Business Plan ammessi;
- Start up innovative, iscritte all’apposita sezione del Registro presso una delle CCIAA della Lombardia, al sensi dell’art. 25 della Legge 221 del 17/12/2012;
- MPMI iscritte al Registro di una delle CCIAA della Lombardia, da non più di 24 mesi dalla data di presentazione della domanda.
Bando Re Start
- MPMI iscritte al Registro Imprese di una delle CCIAA della Lombardia, da non più di 24 mesi dalla data di presentazione online della domanda, e derivanti da:
- impresa preesistente attraverso la costituzione di nuova impresa (Newco) o lo sviluppo di un’area aziendale (Spin Off);
- in forma cooperativa da lavoratori espulsi dal mondo del lavoro e/o da cooperative che rilevano attività in dismissione;
- Imprese sociali costituite da non più di 24 mesi, con l’obiettivo di riconversione totale o parziale di aziende in crisi;
- PMI che, da non più di 24 mesi dalla data di presentazione online della domanda, hanno attivato o attiveranno (entro 90 gg dal decreto di approvazione dell’elenco dei business pian ammessi) un rapporto di collaborazione con un soggetto terzo che assume o assumerà un ruolo di responsabilità all’interno dell’impresa (direttivo e/o di partecipazione agli organi societari) e che ha sottoscritto e versato (o sottoscriverà e verserà entro 90 gg dal decreto di approvazione dell’elenco dei business plan ammessi) a titolo di capitale sociale un importo minimo di € 50.000,00;
- PMI con un piano di rilancio aziendale ammesso ai sensi del decreto 7623 del 07/08/2013 “Bando per la redazione di Piani di Rilancio aziendale da parte delle Piccole Medie Imprese lombarda in attuazione dell’azione E “Piani di Rilancio Aziendale” – Linea d’Intervento 1.1.2.1 ASSE 1 POR FESR”.
Tutte i soggetti devono avere almeno una sede operativa/ domicilio fiscale (solo per “Start Up innovative”) in Lombardia. I fondi ammontano a 30 milioni di euro:
- 2 mln di contributi a fondo perduto erogati all’impresa beneficiaria a seguito di positiva valutazione del Business Pian a copertura delle spese generali legate alla fase di avvio/rilancio;
- 23 mln per finanziamenti diretti a tasso agevolato a medio termine erogati all’Impresa beneficiaria per gli investimenti realizzati per l’avvio/rilancio d’impresa;
- 5 mln di contributi a fondo perduto erogati all’impresa beneficiaria per la fruizione di servizi di consulenza e logistica da acquisire presso i soggetti fornitori selezionati da Regione Lombardia.
Piemonte
La Regione e Finpiemonte Spa propongono un fondo di garanzia per l’accesso al credito delle imprese giovanili e femminili operanti nei settori elencati nel Regolamento n. 1998/2006 (de minimis) iscritte al Registro Imprese e sede legale e operativa in Piemonte, finanziariamente sane e attive da almeno 12 mesi prima della presentazione della domanda. I finanziamenti consistono in una garanzia gratuita sull’80% di un finanziamento bancario per una cifra compresa tra 5-40.000 euro rimborsabili in 48 mesi con rate trimestrali in caso di importo non superiore a 20.000 euro; in 72 mesi per importi superiori a 20.000 euro.
- Per imprese giovanili è obbligatorio: per ditte individuali che il titolare abbia tra 18 e 35 anni; per società di persone o cooperative che il 60% dei soci rispetti il medesimo range anagrafico; per società di capitali che i 2/3 delle quote di capitale siano possedute da soggetti tra 18 e 35 anni e i 2/3 dell’organo di amministrazione composto da giovani della medesima fascia di età.
- Per imprese femminili è obbligatorio: in caso di ditta individuale titolare donna; in caso di società di persone e cooperative il 60% dei soci donna, in caso di società di capitali i 2/3 delle quote del capitale detenuti da donne e organo di amministrazione composto da donne per i 2/3.
Puglia
La Regione Puglia ha raddoppiato il plafond del Bando Commercio (da 6,5 a oltre 12 milioni di euro), garantendo il finanziamento di 676 imprese commerciali pugliesi e 17 associazioni di via o consorzi di imprese. Il bando ha l’obiettivo di favorire l’associazionismo, valorizzare i centri storici, favorire l’imprenditoria femminile, incoraggiare la riqualificazione e l’innovazione tecnologica anche attraverso l’e-commerce e sistemi di sicurezza innovativi, sostenere la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali. I fondi possono essere utilizzati per ammodernare, ampliare, ristrutturare e trasferirel’attività o aprirne una ex novo preferibilmente in centri storici o a vocazione commerciale, con la condizione che l’esercizio non occupi una superficie maggiore di 250 mq. Altra novità interessante: la giunta regionale ha approvato un regolamento (n. 28 del 30 dicembre 2013) che modifica la disciplina del “Bando Regimi di aiuti – Titolo II” per quanto riguarda le domande inoltrate dall’1 gennaio al 30 giugno 2014, aumentando i massimali al 45% per microimprese e piccole imprese, con massimo importo erogabile di 600mila euro per le microimprese e un milione per le piccole imprese.