In azienda, alla figura del Mobility Manager è demandato il compito di studiare, pianificare, implementare e ottimizzare le soluzioni di trasporto legate al business, per ottimizzare l’investimento, pianficare i costi, venire incontro alle esigenze di manager, agenti e dipendenti, attuare politiche di CSR (Responsabilità Sociale d’Impresa) salvaguardando l’ambiente a beneficio della reputazione del brand.
Per approfondire le diverse opportunità cui possono ricorrere i Mobility Manager aziendali, da anni i Comuni italiani hanno istituito sezioni web dedicate alla mobilità sostenibile sui propri siti istituzionali. Un caso eccellente negli anni è quello di Venezia, che ha creato un intero portale ad hoc, rivolgendosi alle imprese che operano in tutto il territorio.
Rinnovamento Flotte aziendali. Interventi mirati a monitorare e incentivare la progressiva sostituzione dei mezzi di locomozione di proprietà aziendale agevolando il ricorso a contratti di servizio, con mezzi a ridotto o nullo impatto ambientale. Ad esempio, auto elettriche, a GPL o dotati di dispositivi per l’abbattimento delle emissioni inquinanti. Al Mobility Manager il compito di vagliarli.
Telelavoro. Applicabile a diverse realtà, implica la possibilità di svolgere il proprio lavoro a tempo pieno o part-time in un luogo diverso da quello tradizionale, anche da casa. Grazie alle nuove tecnologie e alle soluzioni di Smart Worlking, consente un collegamento in tempo reale con la sede aziendale. Il Mobility Manager aziendale può promuoverlo per ridurre gli spostamenti sistematici casa-lavoro.
Car Pooling. Utilizzo collettivo di un’automobile, in un tratto di strada comune o nell’intero tragitto, prevede una gestione organizzata e una centrale operativa gestisca la banca dati dei potenziali utenti o semplicemente bacheche virtuali o tradizionali. Il Mobility Manager aziendale può attivare forme di incentivo agli utenti attraverso la dotazione di aree di parcheggio privilegiate e gratuite nei pressi dell ‘ azienda che attiva il servizio presso il Comune.
Car Sharing. In questo caso si intende l’uso individuale di un parco di autoveicoli di proprietà dell’operatore del servizio: l’utente paga un corrispettivo dipendente dal consumo a km e al tempo di utilizzo del mezzo. Molte aziende via aderiscono per razionalizzare il parco auto aziendale proponendo il car sharing per gli spostamenti di lavoro dei propri dipendenti. Gli operatori del servizio devono garantire alcuni standard di qualità: servizio attivo 24 ore su 24; prenotazione possibile fino all’ultimo minuto; utilizzo del veicolo per brevi periodi (minimo 1 ora); facile accessibilità alle aree di sosta.Bike Sharing. Letteralmente “condivisione della bicicletta”, si basa sul noleggio automatico di biciclette pubbliche grazie a una tessera elettronica o a una chiave codificata e non duplicabile. Si preleva la bicicletta in modo autonomo da qualunque cicloposteggio riconsegnandola in un eventuale punto di raccolta diverso da quello di origine, scegliendolo vicino alla propria destinazione. In tal modo si favorisce l’utilizzo della bicicletta eventualmente integrandolo con altri sistemi di trasporto pubblico ed è per questo che i i cicloposteggi sono spesso vicini a stazioni ferroviarie, metropolitane e parcheggi di scambio. Attualmente il bikesharing è praticato in oltre 100 Comuni d ‘Italia.
TPL (Trasporto Pubblico Locale): è la principale alternativa proposta daiMobility Manager ma si deve tener conto delle non poche criticità, legate alla rete di trasporto e alla qualità del servizio di indiretta gestione del mobility manager aziendale. Un incentivo pratico per abbonamenti è lo sconto, la rateizzazione in busta paga e un ulteriore contributo aziendale alle spese di abbonamento.
Mobilità ciclo-pedonale. Nei casi in cui il Mobility Manager di Area migliora le condizioni delle strade dedicate a tali mezzi, i Mobility Manager aziendali possono promuovere l’uso della bicicletta, per gli spostamenti casa-lavoro inferiori ai 5km.
Crediti di mobilità. Proposta innovativa in questo campo, prevedono in base a studi di fattibilità, che i cittadini abbiano un certo ammontare di crediti da “spendere” per le proprie esigenze di mobilità. L’ammontare dei crediti spesi per ogni spostamento dipende da diversi fattori (es. tipo di veicolo, periodo, area interessata, ecc.). Il sistema è flessibile e può riguardare trasporto pubblico, iparcheggi di sosta, car sharing, bike sharing, ecc.
Per approfondimenti, si può pensare di seguire corsi di formazione ad hoc di Mobility Management Aziendale, riservati ai responsabili d’impresa, per aiutarli a sviluppare una mobilità più innovativa e ottimizzata, effettuando Piani di mobilità alternativa per il problema dello spostamento casa-lavoro dei dipendenti e ottimizzando al contempo i costi aziendali. I corsi forniscono anche informazioni sulla normativa vigente di Mobility Management, la sua valorizzazione economica, gli strumenti operativi di monitoraggio e di rendicontazione dei risultati e ovviamente le piattaforme informatiche di supporto.