In tutto, 5.340 Comuni hanno deliberato nuove aliquote IMUper il 2013: pertanto, i contribuenti chiamati al saldo devono prestare attenzione alle delibere dell’ultima ora. Il calcolo della seconda rata, da pagare entro il 16 dicembre, si effettua a conguaglio di quanto versato in acconto a giugno con le aliquote provvisorie, mentre nei Comuni senza cambiamenti basta raddoppiare la somma versata a giugno. Sono chiamati al versamento le imprese, i proprietari di prime case di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9) e di tutti gli altri immobili diversi dalla prima casa e dai terreni agricoli.Il consiglio è di controllare sul sito web del Comune di appartenenza le aliquote 2013 applicate. Ormai i dati sono definitivi, essendo scaduti rispettivamente il 30 novembre e il 9 dicembre i termini per deliberare nuove aliquote e pubblicarle. Ci sono anche altri strumenti online che si possono utilizzare, come quelli messi a disposizione dal ministero delle Finanze o dall’Anci per cercare le aliquote città per città (clicca qui). Vediamo intanto una breve mappa delle grandi città.
Aliquote comunali 2013
- Milano: aumenta al livello massimo l’aliquota prima casa (0,6%), mentre resta all’1,06% sugli altri immobili. Immutato il prelievo per negozi e laboratori (C1 e C3) 0,87%, immobili d’impresa 0,76%, seconde case in locazione0,65%, alloggi delle cooperative edilizie 0,78%.
- Roma: resta 0,5% sulle prime case, 0,76% in centro per negozi, laboratori, immobili Onlus, teatri, sale cinematografiche, 1,06% per altri immobili.
- Torino: confermati 575% prima casa, 1,06% altri immobili.
- Napoli: rincaro 0,6% sulla prima casa e 1,06% sugli altri immobili (agevolazioni. 0,8% per immobili locati a giovani coppie).
- Palermo: rimane per abitazione principale lo 0,48%, per terreni agricoli 0,76%, altri fabbricati 1,06%, aree fabbricabili 1,06%.
- Venezia: resta a 0,4% per le prime case, 0,76% per immobili ad uso produttivo, 1,06% per altri immobili.
- Genova: si passa a 0,58% sulla prima casa, 0,71% per le cooperative edilizie, 0,85% sugli immobili locati come abitazione principale, 0,96% per negozi e laboratori, 1,01% immobili d’impresa, 1,06% altri immobili.
- Bari : modificate prime casea 0,4% e a 0,38% fabbricati non locati delle imprese costruttrici, con 1,06% sugli altri immobili.
- Bologna: prima case allo 0,5%, altri immobili 1,06% (0,76% per alcune micro imprese e 0,94% per negozi e laboratori).
- Firenze: prima casa 0,4%, negozi e laboratori 1,04%, altri immobili 1,06%.
- Trieste: prima casa 0,39%, negozi e laboratori 0,845%, immobili d’impresa 0,97%, altri immobili 1,06%.
- Catania: prima casa 0,6%, altri immobili 1,06%.
- Verona abitazione principale 0,5%, negozi e laboratori 0,76%, botteghe storiche 0,66%, uffici, opifici, fabbricati industriali e commerciali 0,86%, altri immobili 1,06%.
- Cagliari: prima casa 0,4%, altri immobili 0,96%.
- Aosta: prima casa 0,4%, altri immobili 0,76%.
- Bolzano: si conferma prima casa 0,4%, altri immobili 0,76%.
Per le abitazioni principali l’ultimo decreto del governo ha eliminato il saldo di dicembre introducendo però un conguaglio a gennaio, la cosiddetta mini IMU, da pagare solo dove le aliquote sono superiori allo 0,4% (circa 2.500 Comuni), in misura del 40% della differenza fra aliquota comunale e standard. La norma è molto contestata e non si esclude un marcia indietro che ne eviti l’entrata in vigore.