Nel 2014 si prevede che la pressione fiscale diminuisca seppur di poco, -0,1%, anche se in arrivo ci sono nuove tasse per 6,1 miliardi di euro. Ad analizzare i dati presentati dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni alle Commissioni riunite di Camere e Senato lo scorso 29 ottobre è stata la Cgia Mestre, il cui Segretario Giuseppe Bortolussi ha sottolineato che «a seguito dell’aumento della pressione tributaria, i più penalizzati saranno i pensionati e coloro che non lavorano». Più in particolare la pressione fiscale nel 2014 si fermerà a quota 44,2%, pari al -0,1% rispetto al 2013. La Cgia Mestre ricorda che la pressione fiscale, la quale rappresenta il rapporto tra la somma del gettito tributario, contributivo e il PIL, è data dalla somma tra la pressione tributaria e quella contributiva. Pertanto la Cgia ha esaminato le due componenti separatamente.
Pressione tributaria
Innanzi tutto la Cgia chiarisce che per pressione tributaria si intente il rapporto tra la somma delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e il PIL. Si tratta di tasse e tributi che vanno a finanziare i beni comuni (Sanità, Giustizia, Scuola, etc.). Le entrate tributarie per il 2014 sono previste in aumento di oltre 17 miliardi di euro, di cui 11 miliardi riconducibili alla crescita nominale del PIL e i rimanenti 6 miliardi di euro dovuti:
- per 3,17 miliardi di euro all’aumento dell’IVA al 22%;
- per 627 milioni di euro alla diminuzione della deduzione forfetaria dal 15% a 5% relativa ai locatori;
- per 600 milioni di euro all’incremento del gettito IVA derivante dallo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese;
- per 284 milioni di euro dall’aumento delle accise su carburanti, vino, birra e così via;
- per 105 milioni di euro all’incremento dell’IVA sugli alimenti e le bevande in vendita presso i distributori automatici;
- per 1,108 miliardi di euro alle maggiori entrate nette previste dall’attuale testo della Legge sulla Stabilità.
Nel complesso la pressione tributaria nel 2014 arriverà a quota 30,5%, pari al +0,2% rispetto al 2013.
Pressione contributiva
Per pressione contributiva si intende il rapporto tra il gettito dei contributi previdenziali e il PIL. Le entrate contributive nel 2014 aumenteranno nel complesso di oltre 1,9 miliardi di euro e di questi una parte arriveranno dalle aliquote previdenziali a carico dei lavoratori autonomi e dall’incremento del gettito contributivo a carico dei lavoratori dipendenti. In generale però la pressione contributiva scenderà del -0,3%, arrivando a quota 13,7%. Questo trend si spiega con l’aumento del PIL previsto per il prossimo anno: il PIL crescerà più dell’incremento registrato dalle entrate contributive.
Pressione fiscale
Sommando i trend previsti per le due componenti (+0,2% per la pressione tributaria, -0,3% per la pressione contributiva) si ottiene che la pressione fiscale nel 2014 scenderà del -0,1%, raggiungendo quota 44,2%. Da notare però che «se la diminuzione della pressione contributiva interesserà solo gli occupati, l’aumento di quella tributaria ricadrà su tutti i cittadini, penalizzando soprattutto i pensionati e coloro che non lavorano. Purtroppo, questi ultimi non potranno beneficiare della contrazione del carico contributivo» sottolinea Bortolussi.