Nell’attesa di vedere se e come la recente iniezione da 5 miliardi prevista dal Plafond casa di Abi e Cdp impatti sul mercato, le cifra sull’erogazione di mutui in Italia restano negative, ma c’è la tanto attesa inversione di tendenza: nei primi nove mesi del 2013 contrazione del 12% dei prestiti erogati (in tre anni, si è letteralmente dimezzato il numero di mutui casa, passando a 58,2 miliardi di euro di controvalore nel 201o ai 23,4 attesi per fine 2013), e sono saliti anche i tassi applicati, ma da luglio il trend è tornato timidamente in positivo. I dati sono contenuti dal rapporto Mediofimaa sull’andamento dei mutui negli ultimi tre anni.
Tassi
I tassi medi applicati, comprensivi delle commissioni (TAEG) sono saliti dal 2,71% del gennaio 2010 al 3,96% del settembre 2013. La lunghezza media di un prestito nel 2012 era di 22 anni. Il 76% dei clienti sceglie il tasso variabile, mentre circa un quarto punta sul tasso fisso (24%). Lo spread sui mutui: per il tasso variabile, è passato dall’1,87 di due anni fa (terzo trimestre 2011) al 3,6% del terzo trimestre 2013. Andamento al rialzo anche per il tasso fisso. Questo, in un periodo in cui l’Euribor scendeva ai minimi storici (da 1,5% a 0,21%). Il 70% dei mutui servono a finanziare l’acquisto della prima casa.
Mutui
Stando ai dati sui mutui, la seconda metà del 2013 mostra segni di inversione di tendenza: nel 2012 la riduzione di mutui erogati era stata pari al -49,6% (da 49,2 miliardi del 2011 a 24,7 miliardi), mentre nel 2013 le percentuale si sono ridotte a -20,6% del primo trimestre, -16,3% del secondo trimestre, mentre a luglio il segno torna positivo, +2%, e prosegue con lievi aumenti fino a ottobre. Oltre l’80% dei nuovi mutui è richiesto da lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, il 13% da lavoratori autonomi e liberi professionisti, il 3% da pensionati e il 2% da lavoratori atipici.
Si può inserire qui una considerazione sul 2014: si spera in una svolta in tempi brevi, magari trainata dal tanto atteso inizio della ripresa e anche dai recenti provvedimenti contenuti nel Dl 102/2013 convertito con la legge 124/2013, il cosiddetto piano casa del Governo. Ci sono 2 miliardi di euro per mutui agevolati destinati a giovani coppie, famiglie numerose, disabili, e altre 3 miliardi al servizio di un’operazione di cartolartizzazione (obbligazioni bancarie garantite) per stimolare la concessione di mutui.
Mediazione creditizia
Il 20% dei mutui viene seguito da un intermediario, un broker, mentre nell’80% il contratto è stipulato direttamente con la banca. MedioFimaa offre un quadro del mercato della mediazione creditizia: dopo la riforma del 2010 (Dlgs 141/2010), che ha stabilito paletti professionali e patrimoniali più rigidi, il numero dei mediatori è sceso da 120 mila persone fisiche e 10 mila società, a circa 5 mila persone fisiche e 200 società. MedioFimaa auspica che «anche le banche italiane, come ad esempio quelle inglesi dove il canale indiretto supera il 50%, cercheranno di spostare la loro attività su canali a costo variabile, tipicamente reti di mediatori creditizi».
Dunque, secondo il presidente di Mediofimaa Mauro Danielli, per rilanciare il mercato dei mutui si potrebbe spingere sul ricorso ai mediatori, sull’esempio anglosassone, dove la professionalità dei broker è riconosciuta: «in Italia ora sta accadendo lo stesso: i Mediatori Creditizi abilitati all’attività hanno un profilo professionale dotato di standard tra i più elevati in Europa, sono assoggettati a requisiti d’ingresso più gravosi di quelli richiesti ai dipendenti delle Banche stesse, con esami professionali annui obbligatori, nonché a controlli simili a quelli previsti per gli istituti di credito». L’ambizione dei mediatori, come categoria professionale, è quella di rafforzare il proprio ruolo come vero e proprio partner per le banche, in grado di selezionare clienti, scremare le pratiche, ridurre il fattore di rischio.