GFI Software, fornitore di infrastrutture per piccole e medie imprese, ha annunciato i risultati del “The 2010 GFI Software SME Technology Report“, studio annuale sulle attitudini e la conoscenza delle Pmi condotto su 250 imprese.
Dalla ricerca emerge come numerosi decision maker aziendali e professionisti IT siano ancora decisamente confusi in tema di cloud computing: in alcuni casi si assiste ad una scarsa conoscenza degli elementi che ruotano attorno al concetto di cloud mentre i vendor IT tendono a sovrastimarne il mercato. Persistono inoltre timori legati alla sicurezza.
Una fetta consistente di senior decision-maker aziendali (64%) sembra avere infatti difficoltà a comprendere il termine Cloud Computing. Solo il 15% dei decision maker non ha però mai sentito parlare di managed services e hosted services, nonostante le rispettive similitudini concettuali; sembra quindi che ci sia troppa enfasi sui termini e troppo poca sui componenti base dei servizi cloud.
Inoltre, continua a persistere un grosso ostacolo alla diffusione delle tecnologie cloud, ovvero la percezione di un rischio elevato per la sicurezza. In realtà, solamente il 12% del campione cita la sicurezza come ostacolo reale, il che mostrerebbe una chiara disparità tra ciò che viene percepito e la realtà.
Secondo Walter Scott, CEO di GFI Software, ci vorranno ancora molti anni prima che le Pmi raccolgano i benefici del cloud computing. Eppure questi ultimi sono spesso sorprendenti: il 16% delle aziende che hanno trasferito i servizi sul cloud hanno riscontrato un pieno ritorno sugli investimenti (ROI) in meno di sei mesi.
Le Pmi non dovrebbero però essere limitate in maniera rigida a tecnologie on-premise o in modalità hosted, ma dovrebbero avere invece entrambe le opzioni a seconda delle specifiche necessità.